Time
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1. Prologue 1:16
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2. Twilight 3:42
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3. Yours Truly, 2095 3:11
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4. Ticket to the Moon 4:07
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5. The Way Life’s Meant to Be 4:38
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6. Another Heart Breaks 3:49
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7. Rain Is Falling 3:55
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8. From the End of the World 3:17
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9. The Lights Go Down 3:33
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10. Here Is the News 3:50
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11. 21st Century Man 4:03
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12. Hold On Tight 3:06
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13. Epilogue 1:31
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14. The Bouncer 3:13
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15. When Time Stood Still 3:31
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16. Julie Don’t Live Here 3:42
Album di successo come “Discovery”, “Out of the blue”, e singoli che sono classici pop/rock universalmente riconosciuti, non salvarono Lynne e gli Electric Light Orchestra dagli strali della critica che aveva mal sopportato la colonna sonora del film/musical “Xanadu”del 1980. Gli Electric Light Orchestra risposero ai malevoli giudizi chiudendosi in studio e sfornando l’album “Time”, nel 1981.
Nell’album alcuni temi ricorrenti, belle costruzioni armoniche, melodie estremamente piacevoli, bass line coinvolgenti, e su tutto quell’equilibrio tra rock orchestrale e pop elettronico che contraddistingue il sound della band inglese.
Ma in “Time “ ci sono anche delle novità . Gli strumenti sono sostituiti da sintetizzatori nella quasi totalità . Drum machine al posto della batteria, archi e chitarre sono eseguiti dai synth . La voce è spesso filtrata dal vocoder, che rende la voce robotica e spersonalizzata.
Lynne si ispira alla scena elettronica inglese dei primi ’80, Alan Parson, Human League , OMD, pur continuando a privilegiare melodie che si rifanno agli amatissimi Beatles , a cui nessuno , in realtà negli UK sembra restare immune, in un modo o in un altro.
Time è un concept album, è la storia di un uomo che viaggia nel tempo e si ritrova, suo malgrado, intrappolato nell’anno 2095. Potrà assistere al decadimento della civiltà , al disastro imminente.
Il viaggiatore quindi si interroga sul reale significato del percorso umano, e avverte i suoi simili del pericolo a cui stanno correndo incontro.
Il disco scivola da un brano all’altro, con fluida continuità , svelando via via il percorso del viaggiatore ed i suoi pensieri, divenendo via via sempre più oscuro .
Dal sontuoso “Prologue” che apre l’album, synth orchestrati e vocoder, suoni spaziali a tema fantascientifico, si arriva senza soluzione di continuità a “Twilight”, uptempo, in cui si ritrovano gli stilemi della band. Ampi disegni armonici degli archi (sintetizzati), cambi di ritmo, fill di batteria,(elettronica), bella melodia arricchita da continui ricorsi ai cori, fondamentali nella realizzazione dell’arrangiamento.
Si resta ancora su tempi serrati e grande uso di robotica in “Yours, truly, 2095”, riff di tastiere , cori che si inseguono,e si sovrappongono, la voce principale è processata dalle macchine, aggiungendo futuro al futurismo del concept.
I toni si smorzano nella siderale ballad “Ticket to the moon”, così tanto E.L.O. ma che rimanda anche ai Beatles nella scelta armonica degli intrecci vocali e ad Alan Parson in alcune atmosfere sospese e suggestive.
“The way life’s meant to be” ha un curioso andamento retrò, arricchito addirittura da un certo sapore latino/messicano grazie alle nacchere, che segnano il tempo.
“Another heart breaks” ha un ritmo che scandisce proprio i battiti di un cuore sofferente. Basso, sintetizzatori sovrapposti, pista su pista, echi spaziali, poche rarefatte voci che arrivano da mondi lontani. L’atmosfera diventa sempre meno gioiosa, seguendo il percorso di consapevolezza del protagonista , che scopre intorno a sé solitudine e desolazione.
“Rain is falling” apre una squarcio di pensosa serenità. È una ballad piacevole, che nella composizione e nell’esposizione non si può non attribuire alla band, tanto è peculiare agli ELO, e che certamente ha conquistato gli amanti della band.
“From the end OF the world “ si apre con un vorticoso autoreverse. La strofa è sinuosa e obliqua, il ritmo funky e la melodia si fanno più vivaci, il sound è davvero inglese, in alcuni momenti addirittura la voce di Lynne anticipa alcuni colori dei fratelli Liam che pochi anni dopo conquisteranno l’isola ( e il mondo) con gli “Oasis”.
Il viaggio continua con “The lights go down”, una sorta di twist arricchito da sonorità tropicali,
Mentre è barocca l’introduzione di “Here’s the news”, in cui l’atmosfera crepuscolare è resa da sovrapposizioni e sovrapposizioni di sintetizzatori. Atmosfera rinascimentale che si trasforma in un pop rock obliquo e aggressivo, sfocia in “21st century man”, in cui melodia e performance vocale ricordano John Lennon. A sorpresa, “Hold on thight” è un rock and roll classico, con tanto di pianoforte a martello e coretti a risposta, seppur suonato con strumenti sintetici, in cui l’
atmosfera ed il testo si fanno leggeri e giocosi.
Chiude il lavoro il solenne “Epilogue”, che tra cori spaziali e voci robotiche suggerisce sentimenti di futuribile speranza.