Rino Gaetano – la discografia
Disco: 1
1. Tu, forse non essenzialmente tu
2. Ad esempio a me piace il sud
3. Ad 4000 D.C.
4. A Khatmandu
Disco: 2
1. Supponiamo un amore
2. E la vecchia salta con l’asta
3. Agapito Malteni il ferroviere
4. I Tuoi Occhi Sono Pieni Di Sale
5. L’operaio della fiat “la 1100”
Disco: 3
1. Mio fratello è figlio unico
2. Sfiorivano le viole
3. Glu glu
4. Cogli La Mia Rosa D’Amore
Disco: 4
1. Berta filava
2. Rosita
3. Al Compleanno Della Zia Rosina
4. La zappa il tridente il rastrello
Disco: 5
1. Aida
2. Fontana Chiara
3. Spendi spandi effendi
4. Sei ottavi
Disco: 6
1. Escluso il cane
2. La Festa Di Maria
3. Rare tracce
4. Standard
5. Ok papà
Disco: 7
1. Nuntereggae più
2. Fabbricando case
3. Stoccolma
4. Gianna
Disco: 8
1. E cantava le canzoni
2. Dans le chateau
3. Capofortuna
4. Cerco
5. Nuntereggae collection
Disco: 9
1. Resta vile maschio dove vai
2. Nel letto di Lucia
3. Grazie a Dio grazie a te
4. Io scriverò
Disco: 10
1. Ahi Maria
2. Ma Se C’E’ Dio
3. Anche questo è sud
4. Su e giù
Disco: 11
1. E io ci sto
2. Ti ti ti ti
3. Ping pong
4. Michele ‘o pazzo è pazzo davvero
Disco: 12
1. Metà Africa metà Europa
2. Jet set
3. Sombrero
4. La donna mia
5. Scusa Mary
Disco: 13
1. Ancora Insieme
2. A mano a mano
Disco: 14
1. Aida
2. Aschimilero
Disco: 15
1. I Love You Maryanna
Disco: 16
1. Jaqueline
Disco: 17
1. Gianna
Disco: 18
1. Visto Che Mi Vuoi Lasciare
Rino Gaetano è un cantautore la cui opera non conosce confini temporali, un genio anarchico, surreale, un cantautore illuminato, capace di suscitare un barlume di coscienza , una visione inedita di storie di sfruttamento, abbandono, ridicole dignità mondane, piaggeria, solitudine narrate attraverso canzoni bellissime, che adesso sono finalmente raccolte in un prezioso cofanetto contenente 7 vinili 33 giri (tra cui lo storico Q Concert con Riccardo Cocciante e i New Perigeo), 2 45 giri, “I love you Marianna/ Jaqueline “ e “ Gianna /Visto che mi vuoi lasciare” più un bellissimo libro fotografico .
Per realizzare questo progetto sono state fatte delicate operazioni di recupero. I nastri originari, in parte deteriorati dal tempo , sono stati restaurati e quindi rigenerati, trasportati in un nuovo nastro, per ottenere una nuova copia di nastro analogico, quindi riprodotto con l’uso di mezzi tecnici altamente sofisticati, in modo da non perdere assolutamente il calore e le dinamiche tipiche del classico Lp.
Sarà così possibile godere del suono di album come “Ingresso Libero” , copertina a libro, primo album ufficiale del cantautore crotonese pubblicato nel 1974, che contiene canzoni come “Ad esempio a me piace il sud” , dal suono vibrante, scarno ed essenziale, “A Khatmandu”, che usa la lontana terra del Nepal per un viaggio leggero ed allucinogeno (si fumava, non ci davano la sola.. tra i fumi degli spini e la barbera..), “Agapito Molteni il Ferroviere” e “L’operaio della Fiat, legate alle tematiche politiche e sociali vivissime in quel periodo storico.
“Mio fratello è figlio unico” , pubblicato nel 1976, con perle come l’omonimo singolo e “Sfiorivano le viole” , un cui basso chitarra percussioni e synth commentano , discreti e defilati, fino al finale, che a sorpresa introduce i fraseggi nervosi ed intelligenti che contraddistinguevano i suoi testi.
I toni ironici venati di sonorità sudamericane di “Glu glu”, e “Berta filava ” , stralunata filastrocca rock senza tempo.
“Aida” del ’77 con la tagliente e divertita “Spendi spandi effendi” e la stessa “Aida”, che nel ritornello cita l’opera omonima di Giuseppe Verdi, mentre la voce graffiante del cantautore esprime tutta la rabbia e l’amore per un paese che non vuole e non sa cambiare. Ironia e poesia , sarcasmo e cronaca in una canzone che tuttavia resta facile all’ascolto, leggera nella sua spietata analisi, critica dolente travestita da canzonetta.
È spaesante e simbolica la colorata copertina di “”Nuntereggae più”, che gioca sul dualismo tra il ritmo della canzone, reggae, e l’assonanza delle parole, e che contiene la celeberrima “Gianna” successo commerciale che sotto un motivetto facile ed accattivante nasconde ancora una volta un esempio di tagliente ironia.
Ed è dissacrante ed autoironica la copertina del ricco 33 giri a libro “Resta vile maschio… dove vai?” , singolo di successo insieme a “Ahi Maria”, ”, brano dalle sonorità latine, da fiesta messicana , allegra, solare dal testo irriverente e corrosivo, divertente e paradossale. Trombe mariachi, percussioni, basso e chitarre ballano al ritmo di immagini forsennate di caimani distratti, fachiri, presentatori e donne in tutù. Non va dimenticata “Anche questo è sud “ , sfilata di immagini legate ai suoi ricordi d’infanzia in Calabria, terra sentita come “madre”, Il sud delle lampare e dei tramonti, delle persiane chiuse e di vacche nei campi. Il ritornello è simile ad un canto paesano, una nenia malinconica , a contrasto con l’arrangiamento pop sostenuto del pezzo.
“E io ci sto” del 1980, è l’ultimo album del cantautore scomparso prematuramente . Per la realizzazione Rino chiamò in sala di registrazione il fior fiore dei musicisti attivi nella Capitale, Derek Wilson alla batteria, Stefano Senesi al piano, Alessandro Centofanti al synth e molti altri nomi eccellenti . Tra le altre “Ti ti ti”,canzone, pensosa, malinconica, dedicata a tutti quelli che ascoltano, tutti uniti sotto lo stesso cielo, la stessa musica, la stessa barca. C’è qualche nota di dolore e di sarcasmo nella frase “a te che stai ascoltando forse sorridendo, giuro che la stessa rabbia sto vivendo”, dedicata a critici e detrattori , che dichiaravano o decidevano che la grinta e la carica corrosiva del cantautore era oramai al tramonto, e “Metá Africa metá Europa”, ballata blues per raccontare la civilizzata Europa e l’Africa, terzo mondo, unite da stregoni e cardinali, abusi di potere e svastiche, cicatrici indelebili.
Imperdibile la versione live, intimistica e rock della bellissima “A mano a mano “ di Riccardo Cocciante , registrata durante il concerto all’Auditorium di Pistoia nel 1981 con i New Perigeo e lo stesso Cocciante, che in questo caso si limita a suonare il tamburello cede il monopolio del microfono a Rino Gaetano, lasciandolo libero di rileggere il brano con voce dolente ed aspra, commovente e davvero coinvolgente, tratta da “Q concert “del 1981.