Io Tu Noi Tutti
Un disco di Lucio Battisti è sempre stato un evento. Atteso con ansia dal pubblico , andava a ruba non appena pubblicato, e stazionava ai vertici delle classifiche per lungo tempo, tra l’entusiasmo e il plauso di chi si lasciava travolgere dalle forti sensazioni che le composizioni del musicista reatino riusciva a creare, grazie anche alla perfetta interazione con i testi di Giulio Rapetti, in arte Mogol.
Nel 1977 la magia si ripete grazie all’album “Io, tu noi tutti”. Pensato in origine solo per il mercato USA , alla fine il disco viene pubblicato anche in Italia, dove stazionerà in prima posizione della hit parade per 14 settimane.
“Io tu tutti noi” viene dunque registrato,negli States, in California. I musicisti che collaborano all’opera sono americani, eccezion fatta per le chitarre di Ivan Graziani, e la partecipazione di Walter Calloni alla batteria in qualche brano, come quella di Claudio Maioli alle tastiere.
Alla produzione Battisti è al fianco di Mike Melvoin, pianista e compositore, che ha lavorato con Sinatra, I Beach Boys, Tom Waits e molte altre stelle del panorama musicale statunitense.
Il richiamo a sonorità sempre nuove, a nuove influenze rigeneratrici sono ancora una volta presenti, tonificanti. D’altro canto, le perfette melodie battistiane non vengono meno, e tutto
è sintetizzato in un’opera che segue percorsi ed ispirazioni stimolanti e da’ vita a canzoni stupefacenti come “Si, viaggiare”, “Amarsi un po’”, “Questione di cellule”, che percorrono vaste gamme sonore, dalla disco, in gran voga in quel periodo negli USA, alla ballad, a certe ritmiche funky irresistibili.
E proprio la celeberrima “Amarsi un po’ “ apre l’album. Un giro di chitarra e di basso che si ripetono in un riff ipnotico, che conquista sin dal primo ascolto, costituiscono la ricetta di questa canzone perfetta, incastonata dal testo di Mogol, che parla ancora una volta di amore in modo inusuale ed emozionante. Il magnifico registro vocale di Battisti suggerisce storie ed immagini di vita comuni a tutti e del tutto particolari, vissute intensamente, tra tormenti e deflagrazioni del cuore che trascina via dubbi e paure.
“L’interprete di un film” poggia su una ritmica pop funk, caratterizzata dalle chitarre ritmiche e dalle tastiere synth. La melodia e la costruzione ritmica del testo è spezzata, irregolare, non cerca facili soluzioni eppure è incredibilmente piacevole, rasserenante il ritornello ad ampio respiro. Ancora un volta Battisti racconta l’amore con istinto, travolto dalla musica e dal ritmo, sobrio e al tempo stesso animalesco, appassionato.
“Soli” è rarefatta, aerea, avvolgente. Ancora Tastiere synth e discrete chitarre ritmiche si aggiungono alla batteria , esplorando moduli sonori che seguano l’ispirazione e l’anima.
“Ami ancora Elisa” è una ballad ritmata, il testo è pungente, stimolante, il falsetto di Battisti nel ritornello stanno a suggerire i pensieri molesti e maliziosi che ci punzecchiano alla fine di un amore.
Tra la disco è il più divertito e magistrale funky si muovono le armonie della famosissima “Si, viaggiare”. “Quel gran genio del mio amico” è il noto incipit di una canzone nuova, dalle ritmiche serrate, intelligente, stimolante, che riscosse un immediato e strepitoso successo e che contribuì in maniera decisiva ad incollare l’album ai vertici della classifica per lunghissimo tempo.
Ironica, delicata, brillante è “Questione di cellule”. Non si vive a metà , canta Battisti, che ci crede, perché davvero questa era la sua filosofia di vita, coerentemente perseguita fino alla fine. Il registro vocale salta tra le ottave, il tono è divertito, il testo magistrale.
“Ho un anno di più “ è pensosa, introspettiva, malinconica. Ancora i synth e le chitarre in primo piano, mentre irresistibile è “Neanche un minuto di non amore”, che chiude l’album. È un film, una scena , una storia raccontata in pochi minuti. Lì, davanti ai nostri occhi scorrono le immagini e le note, piacevoli, rilassanti, le chitarre ancora una volta funk sostengono la bellissima melodia e le splendide armonie ariose di questa canzone gioiose e rasserenanti .