At Folsom Prison (Legacy Edition)
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1. Opening announcements from Hugh Cherry 1:01
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2. Blue Suede Shoes 3:31
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3. This Ole House 1:38
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4. Announcements and Johnny Cash intro from Hugh Cherry 1:04
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5. Folsom Prison Blues 2:44
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6. Busted 1:25
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7. Dark as a Dungeon 3:07
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8. I Still Miss Someone 1:38
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9. Cocaine Blues 2:50
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10. 25 Minutes to Go 3:31
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11. I’m Here To Get My Baby Out Of Jail 2:26
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12. Orange Blossom Special 3:01
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13. The Long Black Veil 3:58
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14. Send a Picture of Mother 2:10
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15. The Wall 1:54
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16. Dirty Old Egg-Suckin’ Dog 1:09
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17. Flushed from the Bathroom of Your Heart 2:15
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18. Joe Bean 2:25
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19. Jackson 3:27
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20. I Got A Woman (with June Carter) 4:37
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21. The Legend Of John Henry’s Hammer 7:08
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22. June’s Poem 0:58
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23. Green, Green Grass Of Home 3:19
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24. Greystone Chapel 2:40
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25. Closing Theme and announcements 1:42
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26. 25 Minutes to Go 2:47
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1. The Old Spinning Wheel 1:32
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2. Opening announcements from Hugh Cherry 1:16
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3. Matchbox 2:41
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4. Blue Suede Shoes 2:14
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5. You Can’t Have Your Kate And Edith, Too 2:23
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6. Flowers on the Wall 2:20
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7. How Great Thou Art 3:23
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8. Announcements and Johnny Cash intro from Hugh Cherry 2:38
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9. Folsom Prison Blues 2:43
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10. Busted 1:25
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11. Dark as a Dungeon 2:45
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12. Cocaine Blues 2:51
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13. 25 Minutes to Go 3:57
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14. Orange Blossom Special 3:47
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15. The Legend Of John Henry’s Hammer 6:52
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16. Give My Love to Rose 2:43
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17. Dirty Old Egg-Sucking Dog 4:38
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18. Flushed from the Bathroom of Your Heart 3:06
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19. Joe Bean 2:27
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20. Jackson 3:10
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21. Long-Legged Guitar Pickin’ Man 2:36
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22. I Got Stripes 1:43
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23. Green, Green Grass Of Home 3:24
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24. Greystone Chapel 3:35
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25. Greystone Chapel 2:38
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26. Hugh Cherry introduces Johnny’s father and closing announcements 3:10
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1. Opening (Stereo) 2:13
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2. Huntsville (Stereo) 4:43
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3. I Got Stripes (Stereo) 2:30
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4. Green, Green Grass Of Home (Stereo) 1:57
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5. Germany And The Air Force (Stereo) 1:34
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6. Sun Records (Stereo) 2:59
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7. Folsom: The Prison (Stereo) 5:35
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8. 25 Minutes To Go (Stereo) 2:52
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9. Inside The Walls (Stereo) 5:56
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10. Greystone Chapel (Stereo) 8:58
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11. Where It All Began (Stereo) 3:19
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12. Big River (Stereo) 4:36
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13. Cocaine Blues (Stereo) 2:58
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14. Jackson (Stereo) 8:03
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15. The Wall (Stereo) 3:53
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16. This Is Your Life (Stereo) 1:57
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17. Car Jacking (Stereo) 2:17
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18. Cash Goes To DC (Stereo) 3:46
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19. Sherley Leaves Jail (Stereo) 5:02
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20. A Son’s Death (Stereo) 2:23
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21. Conclusion (Stereo) 8:30
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22. Bob Irwin – Remixing The Folsom Recording (Stereo) 8:08
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23. Marty Stuart- Interview: Johnny Cash’s Last Song Hangman (Stereo) 2:32
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24. Marty Stuart And The Fabulous Superlatives – Hangman Live (Stereo) 4:20
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25. Rosanne Cash – Interview: On The Radio (Stereo) 7:05
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26. Marshall Grant – Interview: Boom-Chicka-Boom (Stereo) 11:01
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27. Ronda Sherley – Glen Sherley’s My Last Day (Stereo) 4:25
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28. Marshall Grant – Interview: A Gun At Folsom (Stereo) 5:42
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29. Folsom Inmate Lefty – Orange Blossom Special Harmonica (Stereo) 0:26
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30. Opening (Surround Sound) 2:13
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31. Huntsville (Surround Sound) 4:43
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32. I Got Stripes (Surround Sound) 2:30
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33. Green, Green Grass Of Home (Surround Sound) 1:57
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34. Germany And The Air Force (Surround Sound) 1:34
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35. Sun Records (Surround Sound) 2:59
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36. Folsom: The Prison (Surround Sound) 5:35
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37. 25 Minutes To Go (Surround Sound) 2:52
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38. Inside The Walls (Surround Sound) 5:56
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39. Greystone Chapel (Surround Sound) 8:58
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40. Where It All Began (Surround Sound) 3:19
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41. Big River (Surround Sound) 4:36
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42. Cocaine Blues (Surround Sound) 2:58
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43. Jackson (Surround Sound) 8:03
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44. The Wall (Surround Sound) 3:53
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45. This Is Your Life (Surround Sound) 1:57
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46. Car Jacking (Surround Sound) 2:17
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47. Cash Goes To DC (Surround Sound) 3:46
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48. Sherley Leaves Jail (Surround Sound) 5:02
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49. A Son’s Death (Surround Sound) 2:23
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50. Conclusion (Surround Sound) 8:30
Traendo spunto da due volumi autobiografici di Johnny Cash, il regista James Mangold raccontò la storia di questo straordinario musicista, dalle origini fino al 1968, nell’eccellente film “Quando l’amore brucia l’anima – Walk the line” del 2005. Il film inizia con un Johnny Cash (Joaquin Phoenix) che nel retro del palco organizzato nella prigione di Folsom in California aspetta di entrare in scena. Parte da lì un lungo flashback in cui incontreremo e conosceremo episodi della vita del cantante, poi, nel finale, il film ci ricondurrà a Folsom proprio nel momento in cui il musicista sta per esibirsi difronte ad una platea di galeotti che gridano, inveiscono e sbraitano. Quel giorno Cash si esibirà due volte, il mattino dopo poco prima delle 10 e nel primo pomeriggio; questo ha preteso il suo produttore Bob Johnson che dalle due performance deve ricavare un album live. La data scelta per il concerto è il 13 gennaio del 1968, a metà maggio il disco verrà commercializzato.
Nasce in questa maniera “At the Folsom prison”, lavoro centrale nell’intera attività del musicista: centrale perché rivitalizza una carriera che l’uso di droghe ed un cambio generazionale avevano compromesso da anni e centrale anche perché questo disco è ancor oggi considerato il capolavoro di Cash, in assoluto è una delle incisioni più significative prodotte nella storia del country e del rock.
Questi due termini si associano alla perfezione per definire l’apporto del cantante alla musica americana, anche se entrambe, sia country che rock devono esser calibrati ed intesi soprattutto nelle loro infinite accezioni e diversioni. Nei primissimi anni ’50, nel periodo in cui prestava il servizio militare nella base americana a Landsberg nella Germania Ovest, Johnny Cash aveva avuto modo di assistere alla proiezione di un film di cassetta dal titolo “Inside the walls of Folsom prison” (per il mercato italiano il titolo scelto fu inspiegabilmente “Tortura”). Questa proiezione lo aveva come destato dall’intorpedimento del servizio di leva, la violenza e l’aspetto claustrofobico della vita in prigione lo avevano ispirato ed allora aveva cominciato a scrivere una canzone che poi in breve diverrà ‘Folsom prison blues’ arcinota anche per la frase ‘…ho sparato ad un uomo a Rhino solo per vederlo morire’. Convinto di poter essere un musicista valido e, determinato a sfruttare una scena rock’n’roll veramente embrionale, una volta congedato Cash riesce ad entrare in contatto con Sam Phillips proprietario di una piccola e autogestita etichetta, la Sun Records. Dopo questo incontro inizierà ad incidere regolarmente per la Sun, ottenendo discreti successi e divenendo anche il primo musicista della ricchissima scuderia ‘phillips’ a confrontarsi per la prima volta con la lunghezza di un album: “Johnny Cash with his hot and blue guitar”. La migliore definizione della sua musica l’ha probabilmente data June Carter nel momento in cui la descrisse con le parole: ”…è costante come un treno e tagliente come un rasoio”. Quando nel 1967 Cash decide di provare a dare nuovo vigore alla sua carriera anzitutto disintossicandosi, la scena musicale sta subendo rapidi sostanziali e vistosi cambiamenti rispetto a quella anni ’50, ormai archiviata, ma anche rispetto a quella nata dopo i Beatles, un ulteriore scossone è infatti in arrivo, inevitabile. L’escalation della guerra in Vietnam e le manifestazioni pacifiste di protesta, la controcultura, una diffusa contestazione studentesca, l’anticonformismo, una lotta contro il sistema a volte anche armata, sono una realtà che sposta profondamente ed influenza il baricentro dell’attività artistica in tutte le sue espressioni. Diviene d’obbligo un forma di impegno che sia di carattere politico e civile, che stimoli una partecipazione di massa collettiva tesa ad un riequilibrio delle risorse disponibili, nascono movimenti in cui tutte quelle istanze vengono rivendicate al fine un più diffusa democrazia, di una maggiore libertà. E’ in questo clima che nasce il progetto del produttore Bob Johnson e di Johnny Cash di incidere un album all’interno di una prigione; di questo genere di concerti gratuiti all’interno di istituti penitenziari d’altronde il cantante ne aveva già fatti e si era sempre trovato in una strana sintonia con quel tipo di pubblico. Quando “At the Folsom prison” sarà pubblicato è da poco stato assassinato Martin Luther King e pochi giorni mancano all’attentato mortale contro Robert Kennedy, in questa atmosfera un lavoro simile sembra essere una sorta di risposta a tutte le istanze caldeggiate a gran voce da una massa di giovani sempre più vasta che si affanna ed opera in tutto il mondo democratico per l’affermazione di valori diversi e differenti condizioni di vita. Ad accompagnare Cash nel concerto alla prigione di Folson in California, ci sono i due fedeli Marshall Grant al basso e contrabbasso ed il chitarrista Luther Perkins, gli originari Tennessee Three, ma ci sono anche Carl Perkins, la Carter Family e naturalmente June Carter che si esibisce in alcuni brani in duetto con Cash. Il repertorio è quello classico, traditional soprattutto, canzoni che parlano di prigione, di dolore, di omicidi, di sentimenti forti, di un codice d’onore mai trasgredibile. Cash canta naturalmente ‘Folson prison blues’ tra le grida di apprezzamento dei reclusi, scherza con loro, capisce che loro sono dalla sua parte, canta una canzone scritta da un detenuto, intona la classica ‘The long black veil’, storia di un uomo innocente condannato per omicidio che preferisce però la pena piuttosto che discolparsi raccontando che nell’ora del delitto lui era a letto con la moglie del suo migliore amico. Il concerto è un successo assoluto, l’album tratto è uno dei più venduti dell’anno, queste premesse consigliano infatti Cash a riproporre l’identico progetto esattamente un anno dopo nel carcere di San Quentin, ennesimo successo dello spettacolo e vendite stellari. Negli anni “At Folson prison” è stato riproposto in varie forme e formati, con l’avvento del CD se ne è assemblata una edizione che aggiungeva tre brani all’originale, nel 2008 con una benemerita iniziativa da parte dell’etichetta, è stata infine licenziata una versione che consta di due CD e un DVD. Nei CD troviamo finalmente l’intero concerto suddiviso nei vari set che si erano alternati, il DVD è un film documentario che ricostruisce la nascita dell’operazione ed affida a personaggi come Merle Haggard, Marty Stuart o Rosanne Cash, figlia avuta dal primo matrimonio ed anche lei musicista, un commento ed una valutazione a distanza sull’intero progetto. Arricchisce il DVD una serie di foto per lo più mai precedentemente apparse che documentano l’intero concerto; le foto erano state scattate da quello che da tempo è considerato il principe dei fotografi rock e che anche dopo la sua recente scomparsa rimane insuperato: Jim Marshall.