All That I Am
-
1. Hermes 4:08
-
2. El Fuego 4:16
-
3. I’m Feeling You 4:30
-
4. My Man 4:37
-
5. Just Feel Better 4:13
-
6. I Am Somebody 4:01
-
7. Con Santana 3:18
-
8. Twisted 5:11
-
9. Trinity 3:35
-
10. Cry Baby Cry 3:51
-
11. Brown Skin Girl 4:42
-
12. I Don’t Wanna Lose Your Love 3:59
-
13. Da Tu Amor 4:01
A cavallo del nuovo Millennio Carlos Santana si è gettato a capofitto in una delle sue attività
preferite: fare musica in ottima compagnia. L’album del 2005 “All That I Am” chiude in bellezza la
trilogia avviata da “Supernatural” nel ’99, una serie di dischi eccezionali creati radunando vecchie e
nuove conoscenze, colleghi navigati e giovani promettenti.
Attorno alla chitarra infuocata di Santana generi e sottogeneri della musica danno il via ad un
dialogo fecondo, passato e futuro s’intrecciano e i sorrisi abbondano. E’ un’energia tutta speciale
quella sprigionata dalle leggendarie sei corde latine, un’energia che scorre dal piacere puro di
creare musica senza filtro alcuno.
I due brani d’apertura “Hermes “e “El Fuego” servono da magnifico riscaldamento alla band,
montando l’effervescente scena che farà da sfondo anche agli incontri delle tracce successive. In
un trionfo di portentose percussioni ed elettricità eccitanti, i due pezzi tengono alta la bandiera
dell’inconfondibile stile “classico” del gruppo, proseguendo una tradizione lunga ben cinque
decenni.
Insegue ispirazioni diverse “I’m Feeling You”, singolo di lancio dell’album. A stendere la propria
voce sopra il manto vellutato intrecciato dalla band torna Michelle Branch, giovane talento del
country pop che aveva già impreziosito il precedente album di Santana, “Shaman”, con l’hit “Game
of Love”. A sostenerla c’è anche Jessica Harp, sua partner nel duo The Wreckers. Voci e chitarra
s’intrecciano in uno scambio generazionale tutto da gustare.
L’atmosfera si scalda e il palco è pronto ad ospitare altri due ospiti. Si tratta di Mary J. Blige e del
membro degli Outkast Big Boi. Sulle note di “My Man” la chitarra di Santana esplora i territori
dell’hip hop e del rap, provandosi una volta per tutte un ponte senza eguali per le delizie del pop.
“Just Feel Better “è invece il secondo singolo estratto dall’album, un indimenticabile successo
condiviso con il frontman degli Aerosmith Steven Tyler. La voce graffiante di Tyler e l’esplosivo
virtuosismo di Santana sembrano fatti l’una per l’altro e s’intrecciano in un unico grido passionale.
“I Am Somebody” ospita Will.i.am per un coinvolgente inno alla vita, contro la violenza in tutte le
sue quotidiane declinazioni. La canzone invita l’umanità intera – i bambini, soprattutto – ad alzarsi
in piedi e rivendicare orgogliosamente la propria identità ed una libertà ancora tutta da
conquistare.
La musica è messaggera di felicità anche per il duo senegalese Touré Kunda (al secolo, Ismaïla e
Sixu Tidiane Touré), protagonista della ridente “Con Santana”. Trascinante incrocio tra continenti,
la canzone si trasforma in un manifesto di gioia dal linguaggio universale.
Il gruppo segue poi la rotta di un r&b grazie all’intervento della voce calda di Anthony Hamilton.
“Trinity” è invece un tripudio chitarristico ai massimi livelli: la trinità in questione è composta da
Carlos Santana, da Kirk Hammett dei Metallica e dal mago della pedal steel Robert Randolph.
Concepita nel nome della più cristallina passione musicale, la canzone mette da parte ogni
differenza di genere ed apre una conversazione magnetica tra tre leggende ed i loro amatissimi
strumenti.
Suona altrettanto discorsivo l’incontro tra tre mondi diversi come quelli di Sean Paul, Joss Stone e,
naturalmente, Santana. L’inattesa amalgama funziona come per magia, tanto da aver garantito a
“Cry Baby Cry” un notevole successo come terzo singolo estratto dall’album.
La chitarra di Santana non vuole proprio conoscere confini nelle sue instancabili esplorazioni in
giro per i variopinti mondi della musica: in “Brown Skin Girl” seduce accompagnando il fascino
southern della voce di Bo Bice, mentre con “I Don’t Wanna Lose Your Lov”e si muove felpata e
sensuale guidando il canto dei Los Lonely Boys.
“Da Tu Amor” chiude infine l’album. Le mani di Carlos Santana sfrecciano sulla tastiera di una
chitarra sempre più infuocata, mentre i fidi compagni di gruppo danno libero sfogo alla più
appassionata delle ispirazioni – energia fatta di ritmi irresistibili, destrezza fenomenale e messaggi
d’amore e pace coi quali infiammare il mondo intero.