Cervo A Primavera
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1. Cervo a primavera 4:10
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2. Footing 3:45
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3. Tu sei il mio amico carissimo 3:05
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4. Piero 3:42
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5. Ci Vuol Coraggio 4:00
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6. 3:18
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7. 2:55
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8. Gomma 3:33
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9. Carolina Amatissima 2:52
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10. Suonare Suonare 4:06
Nel 1980 Riccardo Cocciante è una stella che brilla nel panorama musicale italiano grazie al successo di brani come “Margherita”, “Bella senz’anima” o “Io canto” – citazioni a caso tra le tante hit del cantautore – quando pubblica “Cervo a primavera “.
Lasciato lo storico paroliere Marco Luberti, Cocciante collabora ora con Mogol, dando alla luce un album prezioso, vivace, appassionato, ben concertato, capace di coniugare belle melodie ed arrangiamenti stimolanti a testi solari , che celebrano la vita in tutte le sue declinazioni, insomma un album lucente, positivo.
“Cervo a primavera “ ne è un esempio. Il synth di Alessandro Centofanti introduce un riff evocativo che sposa perfettamente il testo della canzone nel suo racconto fremente di vita. Le chitarre acustiche sfociano poi in un arrangiamento di ampio respiro, in cui tutto parla di rinascita, di spazi infiniti, di energie positive, una corsa , una spinta verso il cielo, da cui ammirare le bellezze della terra. Cocciante canta con passione, fondendo la sua voce roca ed aspra alle belle armonie della canzone.
“Footing” conta su un arrangiamento sofisticato, delicato. La melodia, morbida e rarefatta, ben si adatta al testo, un uomo che corre di mattina, perso nei suoi pensieri, perso nella città . Tutto è sereno, sfumato, sognante.
Non ha bisogno di presentazioni “Tu sei il mio amico carissimo” , successo che continua a fare proseliti, inno sorridente all’amicizia, sentimento resistente agli urti delle piccolezze quotidiane, agli sbagli e alle debolezze, “ne’ soldi, ne’ donne ne’ politica potranno dividerci”, recita il testo, sorretto da una bellissima melodia, che infonde serena gaiezza .
L’atmosfera si fa più pensosa, introspettiva con “Piero”. Il tema è ancora l’amicizia. Questa volta viene invocato l’amico che aiuta a guarire le ferite che lascia la fine di un amore , sostegno, consolazione. Il violino di David Rose rende perfettamente l’idea dei moti di un animo sconvolto dal mal d’amore. Un amico servirà a rinascere ancora a nuova vita.
“Ci vuol coraggio” è un brano dall’atmosfera raffinata, le note scivolano sinuose mentre Cocciante si interroga sull’amore , tornare o no, trovare il coraggio di ricominciare a rimettersi in gioco e rinunciare alla libertà .
Pianoforte e marimba introducono la scherzosa “il soufflé con le banane”, malizioso gioco musicale retrò, che infatti guarda indietro a vecchi ricordi scoloriti di primi amori, primi turbamenti, le prime scoperte del piacere segreto del sesso.
“Non è stato per caso” si preannuncia sin dall’introduzione come una canzone intensa, urgente, densa di emozioni che girano veloci come un vortice , portate in superficie dalle parole di Riccardo Cocciante. Ci si sceglie non per caso, ci si perde, anche, ma parlandosi si può resistere, combattere ed amarsi ancora.
“Gomma” e “Carolina amatissima” trattano ancora con dolce delicatezza il tema delle infinite sfumature dell’amore, mentre “Suonare suonare”, che chiude l’opera , racconta la musica.
La musica è la compagna che non tradisce mai, e l’arrangiamento pressante e vivace sembra sottolineare il concetto. La musica si ferma, riprende, l’arpeggio del pianoforte in primo piano, l’esplosione del ritornello con le chitarre rock e la band tutta riunita, sostengono il tema: dove c’è musica, non si sbaglia mai.