Bridge Over Troubled Water
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1. Bridge over Troubled Water 4:52
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2. El Condor Pasa (If I Could) 3:06
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3. Cecilia 2:55
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4. Keep the Customer Satisfied 2:35
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5. So Long, Frank Lloyd Wright 3:41
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6. The Boxer 5:08
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7. Baby Driver 3:16
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8. The Only Living Boy in New York 3:58
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9. Why Don’t You Write Me 2:46
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10. Bye Bye Love 2:53
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11. Song for the Asking 1:49
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12. Feuilles-O 1:42
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13. Bridge over Troubled Water 4:46
1970. Viene pubblicato “Bridge over troubled water”, quinto ed ultimo album in studio del duo Simon & Garfunkel.
Il disco ottenne un immenso successo, superando i 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Inserito tra i 100 migliori album di tutti i tempi, secondo la prestigiosa rivista “Rolling Stones”,
si aggiudicò inoltre 5 Grammy Awards, tra cui quello di “Album dell’anno”.
Almeno 4 singoli entrarono nella top ten , e negli USA il disco fu primo per due mesi e mezzo , poi stazionò in classifica per anni.
Purtroppo fu anche l’ultimo lavoro del duo, che si riunì soltanto 11 anni dopo in occasione del concerto live in Central Park, che registrò più di 500.000 spettatori.
Opera importante, commistione interessante e felice di più generi, questa opera si muove tra il folk, il pop ed il rock con qualche incursione nel tradizionale peruviano.
L’album si apre con “Bridge over troubled water”. Il pianoforte e la voce di Garfunkel introducono questa bellissima ballad essenziale e disadorna, che parla di consolazione e di speranza. Voci aggiunte ed orchestra sviluppano e portano a compimento questo singolo, che rimase per un mese e mezzo al primo posto nella classifica singoli.
La seconda traccia ,”El condor pasa/If i could” , è un’antica canzone della tradizione andina composta nel primo novecento, ripresa quasi fedelmente dal duo statunitense, che aggiunge al pezzo un’atmosfera introspettiva, che d’altronde caratterizza tutta la produzione, con l’arrangiamento ed un testo minimali e delicati, senza tuttavia rinunciare all’uso degli strumenti caratteristici peruviani suonati dal gruppo cileno “”Los Incas”
“Cecilia” si avvale di divertenti giochi ritmici dal sapore vagamente afro e di felici armonizzazioni vocali. Scelto come ulteriore singolo, ebbe fortuna in molti paesi europei e negli USA. E’ stato poi ripreso da vari gruppi tra i quali i Suggs, Ace of Base e Counting crows.
“Keep the customer satisfied”: pop allegro, con una ricca sessione di fiati che accompagna e sostiene la canzone che ha un testo “on the road”, scanzonato, ironico.
“So long, Frank Lloyd Wright” è una elegante bossanova con tanto di congas, flauti e chitarre in stile, il cui testo si presta a varie letture. Ne riportiamo qui un paio:da una parte è un omaggio al grande architetto statunitense Lloyd Wright (Art Garfunkel ha studiato architettura), dall’altra è vista come un addio di Paul Simon al suo compagno di viaggio, e di esperienza musicale.
“The boxer”, primo singolo dell’album, canzone celeberrima, è una splendida ballad folk rock. Il testo, autobiografico, fu scritto in un momento di crisi di Paul Simon in cui sentimenti di solitudine e debolezza riempivano le sue giornate. Il ritornello, caratterizzato dalla ripetizione “lie – la lie” è uno dei punti di forza del brano. La tromba e l’armonica a bocca danno a “The boxer” una notazione oscura che sottolinea la malinconia delle parole.
Con “Baby driver” si torna ad un’atmosfera più giocosa. Sostenuto da un ritmo up, Garfunkel narra la storia di un ragazzino di buona famiglia in cerca d’avventura. Rock and roll con venature folk e armonizzazioni divertite rendono questa canzone godibile e solare.
“The only living boy in New York” è una bella ballad di forte sapore anglosassone. Ancora temi autobiografici, racconta di solitudine e di isolamento, mentre con “Why don’t you write me”il duo si diverte e propone ritmi reggae, “Bye bye love” è una cover del gruppo country The Everly Brother ,registrata dal vivo. Il brano è stato ripreso più volte con alterna fortuna da George Harrison, Connie Francis, Ray Charles e molti altri .
Vuole essere una canzone di separazione e di addio. Ognuno dopo questa esperienza seguirà la propria strada per un nuovo inizio.
“Song for the asking”, è un piccolo gioiello delicato di sapore folk. Elegante e romantico, chiude un disco che resta nella storia e apre al mondo della musica folk orizzonti molto più ampi, un primo passo verso i come la world music, e molto di più, come più tardi la carriera di Paul Simon dimostrerà al mondo intero.