Bangerz
-
1. Adore You 4:38
-
2. We Can’t Stop 4:00
-
3. SMS (Bangerz) 2:49
-
4. 4×4 3:11
-
5. My Darlin' 4:03
-
6. Wrecking Ball 3:41
-
7. Love Money Party 3:39
-
8. #GETITRIGHT 4:24
-
9. Drive 4:15
-
10. FU 3:49
-
11. Do My Thang 3:45
-
12. Maybe You’re Right 3:33
-
13. Someone Else 4:48
“Bangerz” di Miley Cyrus è il guilty pleasure dell’anno, titolava all’epoca l’americano Rolling Stone per spiegare che, sì, l’ex stellina della Disney a volte rischiava il ridicolo pur di scioccare il pubblico, ma possedeva del gran talento, cantava bene ed era creativa in modo sfrenato. Quarto album della figlia di Billy Ray Cyrus e primo per la RCA, nell’ottobre 2013 “Bangerz” rivela al mondo la nuova Miley. Messa da parte la brava ragazza dei tempi di “Hannah Montana”, che già se la passava male nell’album di transizione “Can’t be tamed”, l’americana cambia radicalmente stile, usa il pop elettronico per raccontare storie d’amore, emancipazione, edonismo. Diventa icona millennial, “autrice” di una musica perfetta come colonna sonora di un gigantesco Tumblr fatto di gambe aperte e teneri gattini.
“Bangerz” è anzitutto il disco del secondo singolo “Wrecking ball” accompagnato da un video fra i più discussi e parodiati degli ultimi anni. Ci sono i primissimi piani di Miley sofferente, sul modello del clip di “Nothing compares 2 U” di Sinéad O’Connor, e soprattutto c’è la pop star che ondeggia nuda seduta sopra a una palla da demolizione (una wrecking ball, appunto) e lecca voluttuosamente un martello. Cattivo gusto? Di sicuro dentro “Bangerz c’è del sesso e molto di più ce ne sarà nel tour che seguirà la pubblicazione. È sesso esibito e sfacciato per gli standard del pop del 2013, specie pensando all’età media del pubblico di Hannah Montana. È un modo per dire al mondo che in giro c’è un altro tipo di femminismo che dà nuovo impulso alla liberazione sessuale all’insegna del cosiddetto empowerment, parola magica del pop degli anni Dieci.
In un documentario di MTV, Cyrus individua l’origine della sua trasformazione nella decisione di tagliare i capelli e tingerli di biondo: “Finalmente potevo diventare la bad bitch che sono sempre stata”. Ma oltre ad essere l’album associato a una memorabile character assassination, “Bangerz” è anche un disco di pezzi confezionati usando parti uguali di talento e furbizia. Affiancata da Mike WiLL Made It, con collaborazioni di Pharrell Williams e will.i.am tra gli altri, Miley Cyrus si mette da parte il pop adolescenziale e la vecchia canzone mainstream per pescare abbondantemente da R&B, elettronica e hip-hop americano, variante sudista.
La stagione di “Bangerz” si apre nel giugno 2013 con la pubblicazione del primo singolo “We can’t stop”, l’inno al divertimento che comincia con la frase programmatica: “È la nostra festa, possiamo fare quel che ci va”. Per molti è uno shock: il passo è hip-hop, la produzione ipercontemporanea, il clima euforico. Miley Cyrus la porta in agosto agli MTV Video Music Awards dove inscena con Robin Thicke una performance ad altro tasso sessuale, esibendo il famoso twerking. Diventerà uno dei momenti televisivo-musicali più discussi del decennio. Nell’album c’è dell’altro. Si apre, ad esempio, con il ritmo lento e le atmosfere avvolgenti di “Adore you”, l’ennesima prova che Cyrus non è solo una provocatrice, ma anche un’interprete di talento. “Quando dici che mi ami, io ti amo di più”, recita il testo introducendo uno dei temi chiave del lavoro. Molti vi leggono riferimenti alla fine della storia con l’attore australiano Liam Hemsworth.
Motti come “We be struttin’ that stuff” (da “SMS”, con Britney Spears) somigliano a meme, mentre la produzione stilizzata e basata su beat, vocine ed effetti caratterizza buona parte del disco. In “4×4” Cyrus si definisce una “female rebel”, mentre la produzione di Pharrell riesce a tenere assieme elementi presi da country, funk, rap. Il classico di Ben E. King “Stand by me” è usato come base di “My darlin’” e la voce di Future passata attraverso Auto Tune (o un altro tipo di filtro digitale) contrasta con quella naturale di Cyrus. Pezzi da festa come “Love money party” con Big Sean stanno al fianco di canzoni sexy e piene di funk come #GETITRIGHT” (ancora Williams), a suoni electro che fanno da colonna sonora a una canzone d’amore finito (“Drive”), a momenti di autentico melodramma come l’introduzione di “FU”.
L’album si chiude con la morale di “Someone else”, su base EDM: “Credevo che l’amore fosse invincibile perché l’avevo visto al cinema / Vieni qui a vedere che non è per niente così, la vita reale è differente”. E poi: “Sono diventata un’altra”. È una storia di trasformazione ed è un successo. “Bangerz” va dritto al numero uno della classifiche americana e inglese, oltre a ricevere una nomination ai Grammy, la prima in assoluto per la cantante, nella categoria Best Pop Vocal Album. Il video di “Wrecking ball” è il più veloce della storia a raggiungere 100 milioni di visualizzazioni (verrà poi battuto da “Hello” di Adele), “Bangerz” supera nel febbraio 2014 il milione di copie vendute negli Stati Uniti, Miley Cyrus consolida il suo status di pop star.