Cambio
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1. Attenti al lupo 4:18
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2. 2009 5:15
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3. E L’Amore 4:15
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4. Le rondini 5:33
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5. Apriti Cuore 5:11
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6. Denis 4:54
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7. Bella 4:15
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8. Tempo 4:42
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9. Comunista 5:35
E’ reduce da un lungo tour con il suo amico Gianni Morandi, che lo ha portato in giro in Italia ed in Europa, Lucio Dalla, quando nel 1990 pubblica l’album Cambio.
In quel periodo, c’ è chi lo vuole in difficoltá, la critica paludata lo definisce “in crisi di idee, un artista che ormai ha detto tutto quel che c’era da dire”.
E Lucio Dalla risponde in musica. Cambio non è l’album della rivoluzione, ma è certamente un disco che convince e conquista il pubblico ancora una volta. Con un milione e mezzo di copie vendute, Cambio ha al suo attivo canzoni di grandissimo successo, come Attenti al lupo, scritta da Ron, o perle come Le Rondini, o Comunista.
Il cambiamento a cui si riferisce Lucio Dalla non è tanto quello stilistico o artistico, quanto invece quello umano, si parla della necessità di riprendere i contatti con se stessi e le emozioni più profonde,disperse tra le quotidianità minime che ci allontanano da ciò che davvero serve ad essere felici.
La passione c’è, così come la luna, sua eterna ispiratrice, e quel suo scat/grammelot così particolare. Sentimenti, presentimenti, ironie e malinconie . Infine c’è la musica , e grandi addetti ai lavori, Melotti, Malavasi, Mariani alla chitarra e alla produzione.
Attenti al lupo è immersa in un’atmosfera di contagiosa allegria. Il ritmo sostenuto, il basso saltellante e le tastiere in levare introducono un testo divertente, che può esser letto come favola per bambini o come enigmatico avviso: attenzione, c’è sempre un lupo in agguato, con due occhi grandi così, pronto a mangiarsi i tuoi sogni. E sotto sotto, la malinconia si avverte, “questa vita è una catena, qualche volta fa un po’ male..”Lucio Dalla interpreta con clownesca leggiadria, danzando e saltando sulle note. Il successo è grande ed immediato.
2009-Le cicale e le stelle. Il mondo di lì a 10 anni. Dalla teorizza un futuro prossimo, in cui non ci si tocca più, non si vivono più le emozioni in profondità . Il ritmo cresce via via e diventa convulso, a raccontare la difficoltà, le insormontabili mura che ci costruiamo, che ci rendono protetti e sempre più soli e sordi al richiamo delle cose della vita. Le chitarre elettriche commentano, oscure, una visione che sembra si stia avverando.
E l’amore è introdotto dal canto ritmico e nonsense del cantautore. La ritmica batte al ritmo del cuore, la chitarra risponde nervosa. Samples elettronici aumentano il nonsense, perché in fondo l’amore è così, un guazzabuglio di suoni che non deve essere spiegato, una confusione armonica che si rivolge direttamente al cuore.
La bellissima Le Rondini si apre con le grida delle rondini alle quali Lucio aggiunge il suo fischio,sostenuto da un delicato arpeggio. Scritta con Mauro Malavasi, immersa in una atmosfera di sognante poesia, è il volo di un uomo che vuole librarsi leggero, osservare da una nuova prospettiva, lieve e partecipe, umano ed innocente, capire come si fa a vivere senza soffrire, fermarsi a guardare la vita degli altri ed amarli tutti.
Un lungo interludio musicale sottolineato dal sax di Carlo Atti sembra accompagnare questo volo ideale, respira con l’autore, si innalza e lo riporta dolcemente a terra, il viaggio, purtroppo, è finito.
Apriti cuore è pensosa, intima, malinconica. La batteria di Lele Melotti è un richiamo, ancora un battito, il canto è un anelito, un’impalpabile tensione e torna ancora al tema che lega il disco. La paura e la necessità di cambiare, per poter continuare a vivere, queste sono le meditazioni del cantautore, che va alla ricerca del suo cuore, tenuto in disparte tra i sorrisi e le parole di circostanza di tutti i giorni. Ci si perde, avverte, e si resta soli davvero.
Denis è un altro ritratto di isolamento, emarginazione. Un ragazzo in cerca dell’amore nel buio e le luci di una discoteca. L’arrangiamento è martellante, pressante, pulsante. E non lo trova, Denis , l’amore, solo una donna bassina e senza volto. E si torna alla solita vita di prima, fino al prossimo sabato.
Bella è un’immagine, la personificazione di un sogno, una richiesta d’amore. Una donna da raccontare, un’altra solitudine delicatamente pennellata su una tela musicale sospesa.
Tempo , dalla bellissima melodia e dall’andamento sincopato, è una riflessione sul tempo che vortica e trascina tutto via. E la mancanza di parole , di spazi, di coraggio, fa pensare che sia tardi per tutto.
Ancora una volta torna il senso di straniamento, di perdita, l’urgenza di riaffermare noi stessi per vivere prima che sia tutto perso.
Chiude questo album Comunista, scritta in origine con il maestro, amico e mentore Roberto Roversi. Ancora un’anima trascinata via, un uomo che lotta , un’anima immensa e fragile, un eroe perdente. Immagini bellissime, che Lucio Dalla ammanta di tenerezza, partecipazione, simpatia.
Siamo umani, siamo soli, non perdiamoci.