Canzone Napoletana – Piccola Enciclopedia 6 CD Deluxe
-
1. E spingule francese 4:02
-
2. Marechiare 3:19
-
3. ‘O sole mio 3:28
-
4. Guaglione 4:01
-
5. ‘E ccerase 5:00
-
6. Raziella 5:13
-
7. Tu si na cosa grande 3:42
-
8. Sfumature 4:14
-
9. Indifferentemente 3:35
-
10. Cammina cammina 3:30
-
11. Malafemmena 4:24
-
12. Scetate 5:49
-
13. Lu cardillo 3:54
-
14. Villanelle 3:37
-
1. Tammuriata nera 4:11
-
2. Luna rossa 4:42
-
3. Zazu00c3u00a0 5:34
-
4. Torna maggio 4:45
-
5. Santa Lucia luntana 3:09
-
6. ‘Na sera e maggio 4:20
-
7. Lariulu00c3u00a0 3:21
-
8. Rundinella 5:49
-
9. Piscatore ‘e Pusilleco 3:50
-
10. ‘O mafiuso 3:09
-
11. ‘A pizza 3:14
-
12. Chella lu00c3u00a0 2:42
-
13. Dicitincello vuje 4:07
-
1. Nuttata e’ sentimento 3:32
-
2. Torna a Surriento 4:11
-
3. Scalinatella 3:59
-
4. I’ te vurria vasa' 5:33
-
5. O’ marenariello 5:07
-
6. Funtana all’ombra 3:33
-
7. Tutta ‘nata storia 3:13
-
8. Vierno 4:44
-
9. Te vojo bene assaie 3:20
-
10. Maggio si tu 3:28
-
11. Core ‘ngrato 4:16
-
12. Scapriciatiello 4:54
-
13. Agata 4:22
-
1. La Palummella 2:57
-
2. Canto u00c3u00a8 primavera 3:39
-
3. Furturella 3:13
-
4. Astrigneme 4:24
-
5. Cataru00c3u00ac 4:25
-
6. Aumm aumm 3:46
-
7. E’ ‘na bella jurnata 4:39
-
8. Era De Maggio 4:06
-
9. Maruzzella 3:54
-
10. O’ guarracino 4:14
-
11. ‘O surdato ‘nnammurato 3:58
-
12. Voce E’ Notte 4:33
-
13. Caravan Petrol 3:22
-
1. Reginella 4:18
-
2. Fenesta vascia 3:20
-
3. Maria Maru00c3u00ac 4:11
-
4. ‘Na Mmasciata 3:25
-
5. Le mani 4:19
-
6. ‘A storia u00c3u00a8 nisciuno 3:56
-
7. Suonne Suonnate 3:29
-
8. ‘A casciaforte 2:40
-
9. Napulitanata 4:19
-
10. Io mammeta e tu 3:37
-
11. Lacco Ameno 4:15
-
12. Ciccio formaggio 4:04
-
13. ‘A rumba de scugnizzi 2:29
-
14. A nova gelosia 3:51
-
1. Attimi 3:12
-
2. Apri le braccia 5:29
-
3. E’ stata tua la colpa 4:19
-
4. Pigliate ‘Na Pastiglia 3:57
-
5. Giacca Rossa (‘e Russetto) 4:59
-
6. Guapparia 3:24
-
7. ‘O munasterio 3:48
-
8. Lazzarella 3:18
-
9. Verru00c3u00b2 a chiederti perdono 3:33
-
10. ‘O Ccafu00c3u00a8 2:53
-
11. Carmela 2:56
-
12. La Pansu00c3u00a8 4:48
-
13. Torero 3:22
Nessuno meglio di Massimo Ranieri incarna oggi lo spirito artistico partenopeo.
Passione, musicalità , poesia, istrionismo, malinconia antica, professionalità , estro, sono solo alcuni aggettivi per poter provare a raccontare questa preziosa collezione di capolavori storici raccolti in una “Piccola Encicolopedia”, frutto del lavoro , della dedizione e dell’amore di Massimo Ranieri per la storia tradizionale napoletana.
Sei volumi che raccolgono 80 canzoni splendide, che fanno parte del nostro Dna culturale, conosciute, cantate e riproposte in tutto il mondo.
Il Guaglione è diventato un uomo, ma è ancora indicibilmente legato da un amore totalizzante alla sua terra. Durante la sua lunga carriera, iniziata prestissimo e subito baciata da un successo travolgente, ha cantato, recitato, ballato sulle tavole di mille teatri, ha incantato piazze, travolto spettatori di tutte le età ed estrazioni sociali.
Bello, dal sorriso aperto, l’aria scanzonata, la voce stentorea, ardente, capace di estensioni vertiginose e di intimità emozionanti, Ranieri ha attraversato la vita masticando Arte, ha sentito con l’anima, ha imparato e ha scoperto, provato ogni sfumatura legata al mondo dello spettacolo.
Oggi decide di intraprendere un lungo viaggio alla riscoperta di un repertorio che conosce come le sue tasche, ma che non smette di travolgerlo e stupirlo, come tanti di noi all’ascolto.
Con Mauro Pagani, musicista e produttore attento e sensibile di grandissima qualità, il Guaglione cavalca ancora una volta sentimenti come “l’amore, il dolore, la gelosia, la tenerezza, la fratellanza, la guapparia, il lutto, l’ironia” , come egli stesso scrive nell’introduzione al disco.
Va, alla riscoperta dell’anima più profonda di melodie di una bellezza stupefacente, di testi che ancora toccano il cuore, non invecchiano, e raccontano sentimenti e stati d’animo universali ed eterni, grazie ad autori che sono considerati Maestri dai cantautori che oggi affollano le classifiche nostrane.
E il linguaggio sonoro diventa universale, l’antico e il nuovo si fondono dando vita ad uno stile che non ha confini, che viaggia attraverso il mare e tocca le coste dell’Africa, dell’Europa, in un abbraccio musicale che dai mille volti e dalle mille voci
Affiancano Ranieri in questo viaggio, Stefano Bollani, Enrico Rava, Morgan , Antonella Ruggiero, Ellade Bandini e molti altri musicisti e interpreti, in grandissime performance.
I titoli scelti sono di impressionante bellezza, da Tammurriata Nera a Dicitencello vuje, passando da Caravan Petrol di Carosone a La Pansé , senza dimenticare i grandissimi classici, irrinunciabili.
Ne citiamo qualcuna a caso, perchè è impossibile scegliere tra tesori di incommensurabile valore.
Atmosfere mediterranee di grande respiro per “’E spingule francese”. Chitarra classica dalle calde tonalità , mandola, cori che riportano alla fratellanza di popolazioni diverse ed unite dal mare, e le belle parole di Salvatore di Giacomo ci introducono nel disco, che prosegue con “Marechiare”, dalle tonalità appassionate, notturne, calde. Anche qui l’arrangiamento vola tra sonorità arabe che si congiungono allo spirito partenopeo in una combinazione perfetta equilibrio antico che si perde nel tempo.
L’arduo compito di rileggere un classico come “O sole mio” riesce a sorprendere grazie all’atmosfera sospesa creata bella partitura del pianoforte, a cura di Morgan,sostenuta da vaghe sonorità suggestive, lievi, che suggeriscono spazi immensi.
“Guaglione” è obliqua, e mescola percussioni acustiche a strumenti propri della tradizione popolare a tastiere elettroniche. Gli archi aprono il ritornello, che scivola arioso e liquido e fanno da tappeto alla bella performance di Ranieri, che interpreta divertito e beffardo.
Cori di terre lontane e antichissime aprono “’E ccerase” canzone dalle belle percussioni e dalle corde che ricamano paesaggi assolati e bruciati dal sole.
Passando per “Raziella”altro capolavoro storico, si arriva alle note di “Tu si ‘na cosa grande”.
La voce in primo piano di Ranieri comunica dolore, passione, l’arrangiamento magistrale affidato al pianoforte di Stefano Bollani e degli agli archi è emozionante, riesce a raccontare di sentimenti più grandi di noi, che tutto cancellano è tutto prendono.
La tromba jazzata introduce “Sfumature”, successo dei 99 Posse che il cantante interpreta con Ania Cecilia, trasportandoci in un mondo denso e serrato.
Dopo “Indifferentemente” ecco “Cammina cammina”, capolavoro di Pino Daniele, introdotta dal pianoforte malinconico , che sostiene la voce roca e dolente di Ranieri. Il racconto di un uomo solo, che si guarda indietro, perso nella sua solitudine, immensa come il mare, che porta profumi e ricordi che non vogliono andarsene. Il pathos è sottolineato dalla bella armonica a bocca di Mauro Pagani.
La celeberrima “Malafemmena “ del nostro amato Principe De Curtis è immersa in un’atmosfera sognante, morbida e assolata. Accanto al trasporto di Ranieri, la bella voce di Susana Baca, che regala al brano una sfumatura di femminilità sinuosa, garbata, suadente.
“Un deux trois”, la voce morbida di una donna conta i passi della divertente passeggiata di “Io mammeta e tu”, scritta da Domenico Modugno, effervescente, sostenuta, coinvolgente.
Splendida “Io te vojo bene assaje”, musicata da Gaetano Donizetti su testo di Raffaele Sacco, musica classica declinata a canzone. Pensosa, romantica, soffusa di tormento d’amore, è accompagnata da chitarra , oboe, armonica. Commuove e tocca il cuore nel profondo.
“A nova gelosia” coniuga ancora culture diverse , Africa Francia e Napoli si fondono in una composizione introspettiva, delicata e rarefatta, in cui il dialetto napoletano diventa linguaggio universale.
Il canto millenario di Mouna Amari porta vento di deserto e di miraggi a “Scalinatella”, che trasporta Napoli in Arabia , terre sorelle legate dalla musica e dal forte sentire.
Ancora “Torna a Surriento” , bellissima, ispirata, multiforme, magica e misteriosa, e “Santa Lucia luntana”, interpretata insieme alla splendida Antonella Ruggiero, essenziale, immensa, che evoca dolori lontani, partenze e addii, e “Lariulá” un momento di forte intesa collettiva, musica popolare, che trascina in una danza infuocata.
Il momento di “Luna Rossa” porta fascino, malinconia, poesia notturna, il mistero dell’amore che si rinnova e non muore mai.
“I’ te vurrìa vasá” snoda la sua melodia sull’arpeggio della chitarra, incatenando l’ascoltatore ad una canzone d’amore eternamente bella a cui è impossibile sfuggire.
“Zazá” si trasforma grazie ad una nuova atmosfera mariachi, la festa di piazza congiunge Messico e Napoli, tra colori e folla festante in cui la bella Zazá continua a perdersi, mentre la pensosa “Rondinella” trova la dolente interpretazione di Ranieri a raccontare la fine e la disperazione di un amore finito che non vuol tornare più . Speranza, dolore, passione sono raccontate in dialetto partenopeo e in dialetto africano, mescolando storie diverse e uguali.
“Maria Marì”, un altro classico di imponente bellezza è raccontato da Massimo Ranieri con passionale dolcezza, la voce tende all’amore sognato, il desiderio è palpabile in ogni nota, sottolineate dalla fisarmonica, discrete percussioni e tappeti armonici, riscaldati dagli arpeggi di chitarra e dagli archi ad ampio respiro.
Si entra in un locale fumoso con “’O mafiuso”, che porta la riconoscibile firma del genio di Renato Carosone. Jazz e Napoli in una danza che ha sempre funzionato e che ripete ancora il suo trionfo.
“ ‘Na sera ‘e maggio” è arricchita dal flicorno di Enrico Rava, che aggiunge rarefatta passione alla rilettura di questo successo mondiale.
Solenne e antica , medievale è la riproposizione di “Villanelle”, che ci trasporta in sontuosi paesaggi perduti nel tempo.
È ancora lunga la lista di imperdibili capolavori, riletti con grande finezza, che scivolano via all’ascolto e lasciano il segno, come le onde del mare quando si riposano sulla sabbia, e di mare e d’amore Napoli ne sa cantare meglio di chiunque altro.