Concerto Per Margherita
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1. Nonostante Tutto 3:28
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2. Margherita 4:31
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3. Sul Bordo Del Fiume 4:02
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4. Inverno 3:51
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5. Primavera 4:59
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6. Violenza 4:01
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7. Ancora 3:47
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8. Quando si vuole bene 3:46
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9. 3:25
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10. Nonostante Tutto 2:42
Nel 1976 Riccardo Cocciante, giovane musicista vietnamita di origine italo francese , vive e
produce la sua musica in Italia, e ha già scritto capolavori, come “Poesia”, “Bella senz’anima”,
“Quando finisce un amore”.
Il pubblico, la critica, hanno già individuato e apprezzato il suo temperamento artistico passionale,
teso, a tratti rabbioso, e la sua vena compositiva pop, con qualche sfumatura di rock e di
progressive.
Quando viene pubblicato “Concerto per Margherita”, l’album è la conferma di alcuni capisaldi
stilistici dell’autore, e insieme mostra la volontà di ricerca, crescita e cambiamento, che ha poi
caratterizzato le sue produzioni future.
Questa bella opera, che consacra definitivamente l’artista a stella primaria del panorama musicale
italiano, è composta interamente da Cocciante. I testi e la produzione sono affidati a Marco
Luberti, gli arrangiamenti sono a cura di Vangelis, che comincia a farsi conoscere in italia grazie a
collaborazioni eccellenti (Endrigo, Baglioni) e che ammanta l’album di un lirismo poetico ,
pressante, fremente.
Apre il disco Nonostante tutto, parte 1. Una ricca orchestrazione, tastiere elettroniche, timpani,
pianoforte introducono un’atmosfera sognante e sospesa . Un testo introspettivo sul senso della
vita fa da introduzione al viaggio d’amore che ci porterà fino a Nonostante tutto, parte 2, che
chiuderà il sipario.
Margherita, capolavoro riconosciuto e senza tempo, è un adagio romantico, che inizia in punta di
piedi e diventa mano mano festante, trascinante, appassionato, la voce di Cocciante ci coinvolge
in questa dichiarazione d’amore senza freni, che giunge all’apoteosi e poi si quieta,e l’inno al
sentimento e alla donna lascia il posto alla ballad Sul bordo del fiume . Le chitarre e il pianoforte
arpeggiano armonie delicate , il testo riflessivo ricorda figure del passato un padre duro, una
madre, un amico che ha tradito , l’amore, la passione, tutte cose che il fiume della nostra vita ha
tracimato, portando via tutto, mentre noi restiamo a guardare , prima di riprendere la via.
Sempre in questa aurea di poetica elegia si muove Inverno, in cui i temi sono il riparo, il rifugio dal
freddo e dai mali del mondo. Idea di amore puro e poetico, contrappunti di voci virginali che
ricordano atmosfere lontanissime, di giovinezza perduta.
Segue Primavera, che suggerisce che l’intero album sia legato da un filo logico, o meglio
sentimentale, sottile ma persistente, nei testi e nei suoni.
Primavera apre con suoni elettronici, e sfocia in una orchestrazione di gusto classico, gli archi e le
tastiere elettroniche si fondono in una bellissima intro, poi inizia la bellissima poesia in musica di
Luberti. E’ l’uomo ora che si fa figura consolatoria, riparatrice, custode e guerriero d’amore. La
voce si fa via via carezzevole, tesa, potente, trascinante. L’arrangiamento di Vangelis sta a
significare la forza vibrante dell’amore, un fiume in piena che non si ferma davanti a nulla.
E l’amore nella sua forma peggiore e più oscura è narrato nella dolente , lunare Violenza, che
racconta il dolore dell’amore rubato, la viltà, e l’orrore, la solitudine di un atto vigliacco e ignobile.
La voce è colma di pietas, orchestrazione, cori, tutto sembra partecipare al grido , muto e
roboante di chi è vittima di violenza.
Ancora conta su un arrangiamento di contrappunti , di arpe cristalline e di salite e discese, come il
fiume descritto dalle parole della canzone, Quando si vuole bene è un brano in chiaroscuro, un
crescendo di emozioni che si fa via via intenso e bruciante. L’amore ci rende unici, dei in un olimpo
irraggiungibile dagli altri. La voce cresce e si fa roca, con quella rabbia passionale che
contraddistingue lo stile di Cocciante. Quando si vuole bene davvero è bello persino questo
mondo.
Quando me ne andrò da qui è una riflessione su quando non ci saremo più, sul senso della nostra
vita, su questo circo senza senso . Chiude l’album la seconda parte del brano di apertura,
Nonostante tutto parte 2.
Pianoforte, delicati suoni elettronici, archi , basso e percussioni e la voce che ripete “na na na na
na “ all’infinito ci suggeriscono che il fluire della vita continua il suo ciclo, eterno e misterioso.