Così com’è
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1. Da un nastro 0:36
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2. Un Urlo 3:49
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3. Tranqi funky 3:21
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4. 2030 4:46
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5. Cosi’ com’e' 3:59
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1. Fatti In La' 3:22
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2. Cosu00c3u00ad E Cosu00c3u00a1 4:14
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3. Tocca A Me 4:18
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4. Latin Lover 4:11
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5. Con Le Buone 4:47
Va dato agli Articolo 31 il merito di aver sdoganato una volta per tutte l’hip hop in Italia. I due ragazzi provenienti dalla periferia milanese , Alessandro Aleotti alias J-Ax , Luca Perrini (Dj Jad) iniziano la loro carriera agli inizi degli anni ’90.
“Così com’è” è il loro terzo album, quello che li consacra definitivamente al successo.
Nel disco canzoni che sono felicemente sopravvissute al loro tempo, divenendo degli evergreen ,
come “Domani” o “Tranqui Funky”, brani di presa immediata, in cui il freestyle di J-Ax si coniuga felicemente alle belle melodie, tipicamente mediterranee, a ritmiche e sonorità che guardavano alle nuove tendenze hip hop che dagli States proponevano nuova linfa.
Apre l’album la intro “Da un nastro”, una dichiarazione d’amore al pubblico, che tra scratches e campionamenti, scivola in “Un urlo” che racconta del gruppo, e rivendica la libertà di espressione e di genere, la voglia di vivere e far rime. (Con qualche accenno ironico a Jovanotti e al suo “Ragazzo fortunato”)
“Tranqui funky “ è un successo nazionale. Su una base che mescola sonorità funky al rap, la canzone trascina, la melodia è irresistibile e divertente. J – Ax è completamente a suo agio tra le rime, canta, grida, scherza, energia allo stato puro.
“2030” racconta un futuro incredibilmente veritiero, in cui la censura impera sulla libertà di pensiero, ci si spara per strada, i barboni vengono picchiati in nome di Dio, sempre più marcata è la distanza tra Nord e Sud, scoppiano le bombe ogni giorno, e tutti vivono chiusi nelle proprie case.
Unica salvezza , ricordare con nostalgia gli anni ’90 , dove ancora c’era la Musica, sorella, madre e amante , portatrice di luce, vita , insomma un’altro mondo.
“Così com’è “ usa toni più oscuri, aggressivi, l’arrangiamento caratterizzato dalla drum macchine e da sonorità oblique, e inneggia al rap, alla forza delle parole, delle idee.
“Domani” è stata il successo/tormentone dell’estate 1996, impossibile sfuggire al bel ritornello interpretato dalla vocalist Paola Folli e dal racconto di un amore finito, narrato da J-Ax, imperante in tutte le radio e tutti i locali italiani.
“Non c’è rimedio” torna ad atmosfere più serie e graffianti. La rabbia, la ribellione, i ricordi di un passato recente difficile, la rivalità tra rappers tornano a colpire su una base asciutta, serrata.
“Gigugin” è un brano piacevole, ben prodotto, che trasmette belle sensazioni, “Fatti un giro” invece ci porta in giro per i quartieri di periferia, che a Milano, come a Roma o Napoli, sono legati dallo stesso disagio, la stessa disperazione senza sbocchi, la stessa rabbia impotente.
“Fatti in la’”usa i campionamenti in modo inquietante ed ironico, il brano è evocativo ancora di un certo disagio esistenziale, che riesce ad esprimersi paradossalmente anche senza parole.
“Così e cosá” usa ampiamente campionamenti di “Gianna “ di Rino Gaetano, “Tocca a me” è pervasa da un’aria pensosa, malinconica, il riff della chitarra elettrica sostiene il testo, agro, appassionato, deciso, un inno alla vita, che è una sfida che va affrontata a testa alta e denti stretti.
Con “Latin lover” , che ospita Space One , si torna a temi più leggeri, divertiti, tra il sesso adolescenziale ispirato dai film della Fenech e le pose da macho alla Magnum P.I., in una spassosa presa in giro del maschio latino, che “dormono ancora con l’orsetto Yoghi” e cercano la mamma.
“Con le buone” usa ancora piacevoli sonorità funkeggianti, mentre “L’impresa eccezionale” ha per ospite Lucio Dalla, che aveva ascoltato il gruppo in radio e ne era rimasto conquistato. La base è quella di “Disperato erotico stomp”, l’aria stralunata ed autoironica è la stessa del capolavoro del capolavoro del cantautore bolognese.
“Sono l’M.C. “ si introduce con una citazione cinematografica e ospita Solo Zippo.
“Il Funkytarro” è una celebrazione affettuosa ed autoironica del tamarro milanese, del coatto romano, insomma del tipico ragazzo di periferia con pochissimo gusto e molta vitalità, simpatico, sincero, insomma un Funkytarro , che cita anche un famoso brano degli Stadio.
“Sono fuori” chiude l’opera, prodotta da Franco Godi. Il disco ebbe un inaspettato successo commerciale, superando il mezzo milione di copie vendute.
L’Italia finalmente scopriva il rap, quello buono.