Fragile
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1. Fragile 5:57
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2. Occhi Neri 3:31
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3. Fotogramma (Quelli Siamo Noi) 3:53
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4. Come Mi Vuoi? 3:39
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5. L’Assenza 4:44
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6. L’Uccisione Di Babbo Natale 3:30
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7. Il Pescatore 5:21
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8. L’Altra Meta’ (Notte Di Guerra In Europa) 6:10
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9. L’Uomo Di Polvere 5:41
Nel 2001, anno in cui viene pubblicato “Fragile”, Fiorella Mannoia è alle soglie dei cinquanta anni e di un nuovo millennio denso di domande , meraviglie, dolori lasciati indietro ma che restano come un profumo persistente, che fa parte di te, e che diventano te.
“Fragile” è un appuntamento immancabile, perché è uno scrigno di ritrovamenti eccezionali, di riscoperte, e di nuove pietre che brillano di musica e parole, tutte da assaporare.
Accanto alla Mannoia amici di sempre, Piero Fabrizi, arrangiatore, musicista, compagno di una lunga parte di vita,e la musa ispiratrice, a sua volta ispirato Ivano Fossati, e ai suoi si aggiungono brani di autori eccellenti come Paolo Conte, De Gregori, De André.
Accanto a queste stelle di prima grandezza musicisti pregevoli, Tony Levin al basso, Lele Melotti alla batteria, Danilo Rea al pianoforte, Rosario Jermano alle percussioni, gli archi scritti da Fio Zanotti affidati alla London Session Orchestra , insomma il meglio del meglio.
I brani sono scelti con cura e attenzione, a comporre un disegno , un discorso , come “Fragile” che apre l’album, scandito dalla chitarra elettrica di Piero Fabrizi. La paura della solitudine, i ricordi che spingono in un angolo, la rabbia con cui convivere ogni santo giorno, la mancanza d’amore come mancanza di forza e di luce.
“Occhi neri” adagiata su una nostalgica melodia impreziosita dalla bella partitura degli archi conquista al primo ascolto . Ancora voglia di risalire, sciogliere il dolore con gentilezza e ricominciare.
È firmata da Ivano Fossati “Fotogramma”,un colpo allo stomaco, immagini potenti, selvagge e vivide. Il fraseggio serrato, toccante, tipico della produzione del cantautore genovese, sottolineato dai tasti magici di Danilo Rea,è un ritratto di uomini, animali e dei, stretti in un unico significato.
Una sontuosa introduzione d’archi e parte “Come mi vuoi” di Paolo Conte e i suoi indimenticabili ritratti immersi in atmosfere oblique di “incantesimi spari e petardi”. “L’assenza”, cullata dalla chitarra acustica è un viaggio alla ricerca di “un cuore dove attraccare “, un posto a cui appartenere. L’oboe è affidato a Mario Arcari.
“L’uccisione di babbo natale “ è cantata in duetto proprio con Francesco De Gregori, che lo propose in “Bufalo Bill” nel 1976: Il racconto si snoda su una melodia ripetitiva e senza ritornello, è più importante il fluire delle immagini di Dolly e del suo amico che uccidono Babbo Natale, forse ancora una volta simbolo della società occidentale ingannevolmente ritratta come ridente e perfetta e mentre la neve comincia a cadere, i due giovani assassini tornano a casa dai genitori.
È sempre bello riascoltare “Il Pescatore” di De Andre’, la Mannoia ne da’ una lettura asciutta, forte, umana e densa di partecipazione. “L’altra metà(notte di guerra in Europa)” è intensa e notturna: sensazione di spaesamento, debolezza , eppure c’è spazio per un respiro, per allungare una mano, per cercare un nuovo equilibrio. “L’uomo di polvere”di Piero Fabrizi chiude un disco che a distanza di anni resta ricco di sensazioni,vivo, emozionante.