G I R L
Cantante, autore, produttore, rapper, designer: Pharrell Williams è il re mida del rap, del R&B e del pop. Ma curiosamente, in 20 anni di carriera, ha pubblicato solo due dischi solisti, a distanza di 8 anni l’uno dall’altro.
Williams inizia la carriera musicale negli anni Novanta quando – assieme a Chad Hugo – forma i Neptunes, per poi dare vita al 2001 ai N*E*R*D. Collabora con Britney Spears, Nelly Furtado e Jay-Z, Justin Timberlake pubblicando finalmente a suo nome “In my mind” nel 2006. Nei 10 anni successivi è l’uomo più ricercato del pop e della musica black: Madonna. Maroon 5, Jennifer Lopez, Gloria Estefan, Tyga, Scissor Sisters, Usher, Frank Ocean, Rick Ross, Jay-Z, Robin Thicke, John Legend, Nelly, Miley Cyrus, Weeknd, T.I., Beyoncé.
Fino al 2013, quando infila una terzina da brividi. Prima il successo di “Blurred lines” con Robin Thicke. Quindi “Get lucky”, il pezzo dei Daft Punk da lui cantato nel 2013 e premiato con due Grammy: due canzoni che lo lanciano ancora più in alto. E ancora più in alto arriva con, ”Happy”, dalla colonna sonora di “Cattivissimo me 2”, canzone a suo nome, e poi inclusa in questo “G I R L”
Ma se il primo album era una raccolta di pezzi principalmente hip-hop senza infamia e senza lode, qua l’esperienza e il carisma si sentono eccome.
La copertina lo mostra con una foto apparentemente poco glamour e cool Ecco, quest’immagine racconta molto bene le intenzioni del disco e del nuovo corso di Pharrell Williams.
Niente hip-hop. Nessun contrappunto rap. Poi, gli amici, che restituiscono il favore: in “Gust of Wind” si ritrovano i Daft Punk, in “Brand new” Justin Timberlake. Williams recupera anche il meglio dei N*E*R*D, che hanno realizzato delle ottime cose, mischiando rock, psichedelia e funk: in brani come “Lost queen” e la finale “It girl” c’è un’evoluzione di quel suono, dove entrano in gioco anche ritmi africani, lunghi assoli di chitarra e cowbells.
Un disco adulto, quindi,”G I R L”, per suoni e intenzioni – come nel funk-rock di “Hunter” che rimanda a “Once in a lifetime” dei Talking Heads e a “Rapture” dei Blondie. Tanto che di di canzoni pop leggere e sublimi come “Happy”, alla fine c’è solo “Happy”.
Tutto questo funziona: il disco va al numero 1 in oltre 10 paesi, tra cui l’Italia: con ”G I R L” la trasformazione di Pharrell Williams è completa.