High Voltage
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1. It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock ‘N’ Roll) 5:09
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2. Rock ‘N’ Roll Singer 5:04
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3. The Jack 5:52
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4. Live Wire 5:50
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5. T.N.T. 3:34
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6. Can I Sit Next to You Girl 4:12
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7. Little Lover 5:37
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8. She’s Got Balls 4:51
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9. High Voltage 4:03
Negli anni ’50, una famiglia di origini scozzesi, gli Young, si trasferisce in Australia, per motivi economici. Una ventina di anni dopo, i loro figli, Angus Young e Malcolm, fonderanno quella destinata a diventare la più famosa rock band australiana di tutti tempi. Anzi, una delle più famose di tutti i tempi, a prescindere dal paese di origine.
Il gruppo nasce nel 1973 su iniziativa di Malcolm, che coopta nella band il fratello più giovane Angus, al tempo quattordicenne: è per questo motivo che le prime esibizioni di Angus sul palco avvengono in uniforme scolastica, cosa che diventa in poco tempo un vero e proprio marchio di fabbrica del gruppo. Il primo cantante è Dave Evans, con cui la band incide solo un singolo, ”Can I Sit Next To You, Girl”/”Rockin’ in the Parlour”, per poi scegliere un’altra voce, destinata a diventare leggendaria: Bon Scott, di origini scozzesi come il resto del gruppo.
È sua la voce che si ascolta sui primi due album del gruppo, “High voltage” e “T.N.T.”, che escono solo in Australia.
La versione “locale” di “High voltage” viene incisa nel 1974, in pochi giorni agli Albert Studios a Sydney, Australia, da George Young il fratello maggiore di Angus e Malcolm. Ma di quella versione, nell’”High voltage” che il mondo conosce e che viene pubblicato nel ’76 dall’Atlantic, rimangono solo due canzoni, She’s Got Balls” e “Little Lover”. L’etichetta ha messo sotto contratto la band nel ‘75, per opera del suo capo inglese Phil Carson, e decide di includere nel primo disco internazionale soprattutto i brani del secondo lavoro australiano “T.N.T.”, più rock, ed uscito in patria alla fine del ’75.
Non a caso, la prima canzone che si sente nel disco è la prima di “T.N.T.”, “It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock ‘n’ Roll)”, che si fa notare non solo per l’immaginario rock e per il suono classico (in un momento in cui il punk stava per esplodere e il mondo musicale era dominato da suoni più barocchi e complessi), ma per l’impensabile assolo di cornamuse, in duetto con le chitarre. Proprio “T.N.T.” aveva definito meglio il suono della band, basato sulle dinamiche tra le chitarre di Angus e Malcolm.
Nel 2014 Angus spiegò la filosofia della band alla sua nascita e dei primi dischi: “Gli anni ’60 sono stati un momento fantastico per la musica, specialmente per il rock and roll. Era l’era dei Beatles, degli Stones e poi degli Who e dei Led Zeppelin. Ma a un certo punto negli anni ’70 tutto è diventato piuttosto morbido. Quando Malcolm mise insieme la band, era ovvio cosa mancasse all’epoca: un’altra grande rock band. La nostra band è stata fondamentalmente una reazione a questo. Per noi è stata una scelta piuttosto facile, soprattutto perché Malcolm e io siamo due chitarristi: quindi fin dall’inizio, è stato naturale decidere che gli Ac/Dc sarebbero stati una band di chitarre”.
In realtà, proprio per la musica che girava attorno, la band ebbe diversi problemi, all’interno e all’esterno: Steve Leeds – che all’epoca curava la promozione per la label raccontò così la difficolta sui primi album: “La musica degli AC/DC era difficile. Era la roba più bizzarra sulla piazza; la più strana nel panorama musicale. Non era paragonabile a niente altro. Era rock’n’roll rumoroso e fracassone. Era ridotto all’osso e la produzione molto basilare. Non era patinato. Bon praticamente ringhiava. Ed era zozzo. Era roba che non si adattava. Era atipica”. E infatti, sui dischi successivi ad “High voltage”, l’etichetta fece storie e ci furono molti contrasti con il gruppo.
Di certo, le reazioni all’esterno non sempre aiutarono. Rolling Stone recensì così “High voltage”: “Coloro che sono interessati al futuro dell’hard rock possono stare tranquilli e sapere che con l’uscita del primo album americano da parte di questi campioni australiani, il genere ha raggiunto il suo minimo storico. La voce di Bon Scott è un’aggressione davvero fastidiosa che, supponiamo, è l’unico modo che si ha quando ciò a cui miri è essere una star che possa scopare ogni notte. “
Un’altra enorme cantonata di Rolling Stone, con il senno di poi: molto legato allo spirito del tempo, non vide quello che “High voltage” sarebbe diventato: una pietra miliare del rock, e il primo grande scalino di quella “Long way to the top, if you wanna rock ’n’ roll”