La bussola e il cuore
-
1. In una notte 3:46
-
2. Pensando a te 3:59
-
3. Com’è bello il mondo 3:56
-
4. Gente sul confine 4:00
-
5. Vero piu del vero 4:10
-
6. Verde è la speranza 3:49
-
7. Come se fosse vento 4:14
-
8. Siamo questa musica 4:06
-
9. E viene il giorno 3:58
-
10. Il mondo senza di noi 4:12
-
1. 1950 4:40
-
2. L’immenso 5:04
-
3. La vita mia 5:27
-
4. I ricordi del cuore 3:56
-
5. Vattene amore 4:00
-
6. Non abbiate paura 6:00
-
7. Cantico delle creature 5:36
-
8. Padre nostro 2:47
-
9. Le beatitudini 4:26
-
10. Domani 4:18
-
11. Io non ti lascerò mai 4:00
-
1. Il cuore è amore 3:18
-
2. Il gabbiano e la sirenetta 1:39
-
3. Nina dagli occhi neri 3:49
-
4. La terra di mio padre 4:20
-
5. Visto 3:18
-
6. Il coraggio di tornare 4:35
-
7. Una chiesetta senza croce e senza Dio 4:34
-
8. Nun ce l’ho 4:20
-
9. Nessuno 4:37
-
10. Ricorrenze d’amore 3:04
-
11. La stella dello sperone 4:42
-
12. Gomma americana 2:10
-
13. Trimotore idrovolante 5:10
-
14. La ragione e l’amore 3:58
-
15. Sicura 2:32
-
16. Ti perdo e non vorrei 4:37
-
17. La breccia 4:15
-
18. Il geniaccio degli italiani 4:58
-
19. Telecomunicazioni sentimentali 3:37
-
20. Sognami 4:37
Con La Bussola e il Cuore Amedeo Minghi decide di festeggiare l’anniversario dei primi passi mossi nel 1966: non con una raccolta di routine, ma con un viaggio a coordinate libere, un’esplorazione a ritroso che tanto ha da dire sulla strada ancora aperta davanti agli occhi.
Il cofanetto è diviso in tre proposte tematiche, tre strade d’esplorazione interiore personalissima e universale. La prima, denominata La Bussola, parte dal presente e raccoglie dieci nuove canzoni – primo album di inediti da un decennio per il cantautore romano.
La traccia d’apertura In Una Notte ne traduce perfettamente la poetica in suono: così preso dalla tradizione senza tempo (che qui conosce un’inflessione lirica) e così affascinato da giovani contaminazioni (sotto forma di impressioni elettroniche). Com’è Bello il Mondo è il primo singolo estratto dall’album: introdotto da un pianoforte lirico e incalzante, è un concentrato dello stile inconfondibile che tanto ci ha incantati nello svolgersi di una carriera così lunga e prolifica.
L’attenzione al presente si traduce in occhi aperti sulla realtà quotidiana e sulla cronaca. Gente Sul Confine riflette sul tema dell’immigrazione suggerendo un bisogno di partecipazione che la lega a quello intenso di comunicazione che sta al centro della successiva Vero più del vero.
L’amore rimane un tema prediletto, nobilitato con insuperabile perizia, e con intrigante naturalezza di sempre. Ad affiancarlo c’è anche una penna d’eccezione come quella di Mogol, che firma Verde è la speranza e gli interrogativi di Il mondo senza di noi.
Gli altri due capitoli del cofanetto abbracciano il passato, riproponendo e rielaborando successi amatissimi e perle restituite alla luce per l’occasione.
Il secondo cd ,Il Cuore, indaga gli intrecci di un tema tanto vasto. Le melodie sono tinte di una familiarità calda ed emozionante: ci sono le indimenticabili creazioni di Minghi e Gaio Chiocchio, 1950 , L’Immenso e l’immancabile Vattene Amore capace di unire voci diverse in un coro condiviso tra generazioni.
La seconda metà de Il Cuore pone l’accento sulla tensione spirituale, questione di estrema rilevanza nel percorso artistico e personale di Amedeo Minghi. Dietro brani come Non Abbiate Paura e Padre Nostro c’è il sentito appello a nutrire radici essenziali e a rinvigorire il legame tra religiosità e cantautorato. Minghi affida le proprie parole e melodie, ispirate all’attualità di messaggi come quello di Giovanni Paolo II o di San Francesco d’Assisi, a voci diverse, in grado di arricchirne il tessuto musicale. Anche Domani è una celebrazione di sacralità – quella del vivere, mutuata dalla storia di Anne Frank e qui interpretata in chiave di musical.
Mappe è la tappa finale del viaggio antologico di Amedeo Minghi. E’ un dialogo con il passato aperto alla possibilità, curioso ed inventivo: rarità e inediti sottratti agli archivi degli anni Settanta e Ottanta ci offrono occhi nuovi per leggere un autore ed una voce così familiari. Fanno della propria particolarità un vestito da festa, con i fruscii del vinile mostrati con l’orgoglio di una ruga d’espressione premio di una vita ricchissima. E’ il caso, ad esempio, di Nina dagli Occhi Neri o di Visto, con quei movimenti semplici di chitarra figli inconfondibili di un’epoca.
Le tracce di Mappe segnano una storia nota d’iniziazione cantautoriale, che al tempo prevedeva spesso l’investitura ad autore per glorie altrui. Se fu infatti con L’Immenso che Minghi riuscì a conquistarsi il titolo incontrastato di solista, vennero prima perle dimenticate composte per voci diverse dalla sua: Nun ce l’ho per l’insuperabile romanità di Gabriella Ferri, Ti Perdo E Non Vorrei per Rita Pavone.
Il Coraggio di Tornare è scritta incollaborazione con Franco Califano,ed è finora inedita.
Ma ci sono anche i provini, come quelli realizzati per l’album del 1987 Cuori di Pace, vere e proprie punte di diamante della collaborazione con Gaio Chiocchio. Non sono semplici curiosità da collezionisti, ma preziosi scatti rubati ad un interessante processo creativo, come quando la batteria di Telecomunicazioni Sentimentali è sostituita dalla stessa voce di Minghi.
Così, con uno sguardo dietro le quinte lanciato durante la messa a punto di un classico amato come Sognami, si conclude il percorso di La Bussola e il Cuore, più esplorazione interiore che racconto cronachistico – la miglior celebrazione per una carriera ormai cinquantennale che tanto ancora vuole ispirare, proporre e dire.