Lilly
-
1. Lilly 6:10
-
2. L’Amore Non Ha Padroni 6:19
-
3. Santa Brigida 3:55
-
4. Attila E La Stella 4:01
-
5. Compagno Di Scuola 6:00
-
6. Lo Stambecco Ferito 9:43
-
7. Penna A Sfera 4:52
“Lilly” è l’album che consacra Antonello Venditti al successo.
E’ il 1975, prima di allora il cantautore aveva pubblicato
“Theorius Campus” (1972) con Francesco De Gregori, poi “L’orso bruno”, “Le cose della vita”, entrambi nel 1973 e
“Quando verrà natale”(1974)
“Lilly” è arrangiato dallo stesso Venditti insieme a Samale e Mazzucca, questi ultimi provenienti dal mondo della
classica. Tra i musicisti i Cyan, gruppo che nel 1979 accompagnerà De Gregori nel tour di grandissimo successo
“Banana Republic”, con Lucio Dalla.
“Lilly” è anche il brano che apre l’intero album. Ballata pop, poggia sul bell’accompagnamento della dodici corde di
Enrico Ciacci, chitarrista di valore e , per inciso, collaboratore e fratello di Little Tony.
Con grande partecipazione emotiva Venditti ci racconta la storia di un’amica tossicodipendente. Il tono è pieno di
“pietas”, i temini usati invece sono volutamente crudi e scarni. Storia di una vita che poteva essere e non sarà mai. Una
storia che parla di droga era una novità assoluta nel nostro panorama musicale, e più volte nella sua carriera Venditti
verrà criticato o censurato per i temi affrontati o l’uso di termini “crudi”.
“L’amore non ha padroni” ha un fondo autobiografico ed è dedicato a Simona Izzo che poi sarà moglie e madre di suo
figlio, Francesco .Il testo è appassionato, reale, senza fronzoli o ricerca di facili rime, ilpianoforte la fa da padrone,
seguito poi da un’orchestrazione leggera di ritmica ed archi. Il cane citato nel testo è lo stesso che torna in “Dimmelo tu
cos’è”, che verrà pubblicato nel 1982 nell’album “Sotto la pioggia”.
Segue “Santa Brigida”, canto popolare contadino rivisitato, con una ricca e composita orchestrazione, poi “Attila e la
stella “, dall’andamento acustico e morbido ed arricchito dalla fisarmonica e dai cori che racconta dell’arrivo del re
degli Unni a Roma, con il refrain “la la la la” che rimane impresso nella memoria. “Compagno di scuola” è un omaggio al
Venditti adolescente, a tutti i ragazzi accomunati dall’esperienza liceale , forte, comune, un fermo immagine su noi tutti
in quei giorni gloriosi fatti di ideali, di noia, di primi amori, di Dante Alighieri e di vicini di banco che chissà che vita
hanno, oggi. Mentre i primi rumori del ’68 si fanno sentire….
Di politica si parla ancora, ma in maniera assai più chiara e cruda in “Lo stambecco ferito”, bellissima canzone d’autore
che racconta , ispirandosi a una vicenda realmente accaduta, una storia di violenza politica, di sopraffazione, di giustizia
proletaria, di polizia . Venditti racconta, e canta, e l’orchestrazione, il pianoforte in primo piano, segue e sottolinea
momenti di grandissima tensione drammatica.
Chiude l’album la divertente, beffarda ironica “Penna a sfera”, dedicata ad un giornalista di una rivista musicale molto
seguita in quegli anni, “Ciao 2001”, ma più in generale a tutta quella stampa che criticava il fatto che un artista di
sinistra potesse essere benestante. L’andamento è uptempo, il tono divertito, quasi recitato, e il povero “Penna a sfera
“ne esce piuttosto malconcio.
“Lilly”è un disco appassionato, sincero ,, articolato, che chiude una prima fase artistica e di ricerca e che al tempo
stesso apre la carriera professionale di Venditti al successo e alla notorietà.