Milano New York
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1. What’s Good 4:33
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2. We Got 3:22
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3. Crazy In Here 3:00
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4. By My Side 4:08
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5. Born In The City 3:44
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6. This Feeling 3:12
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7. Let It Go 2:55
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8. Criminal Thoughts 4:39
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9. He Was He Is 4:44
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10. Vesuvius 4:00
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11. Bang To Da Boogie 3:06
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12. Eyes Open 3:48
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13. Oh Bwoy 3:36
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14. Do Me 4:19
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15. Set It Off 3:28
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16. Love B.U.G. 2:32
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17. Milano New York (F.R.A.V.I.) 0:43
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18. Hello Vito 2:55
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19. Stranger In Babylon 4:55
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20. Living On The Edge 3:54
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21. Water To Wine 4:02
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22. What’s Good 4:33
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23. We Got 3:22
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24. Crazy In Here 3:00
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25. By My Side 4:08
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26. Born In The City 3:44
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27. This Feeling 3:12
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28. Let It Go 2:55
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29. Criminal Thoughts 4:39
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30. He Was He Is 4:44
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31. Vesuvius 4:00
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32. Bang To Da Boogie 3:06
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33. Eyes Open 3:48
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34. Oh Bwoy 3:36
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35. Do Me 4:19
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36. Set It Off 3:28
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37. Love B.U.G. 2:32
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38. Milano New York (F.R.A.V.I.) 1:54
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39. The Making Of 23:35
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40. Vesuvius 4:17
Per DJ Jad, è il sogno di una vita. Lui, dj cresciuto a Milano e dintorni con il mito dell’hip-hop americano, realizza un disco a New York, la città dove è nato il rap. E lo fa con la collaborazione di artisti americani e non solo. L’album si intitola “Milano-New York” ed è il primo vero lavoro solista di Jad dopo la fine degli Articolo 31. Se il cantante J-Ax continua a battere la strada rap-pop dal duo, il suo partner negli Articolo si immerge nuovamente nella cultura hip-hop da cui tutto è nato condensando in un disco le sue passioni, dal rap al soul. L’album esce nel 2006 in versione Dual Disc, con un DVD contenente video, making of e brani extra.
“È da quando sono bambino che sogno di fare una cosa simile”, dice DJ Jad, vero nome Vito Perrini. Ci riesce anche grazie a Polo, artista napoletano che vive a New York. “Quando ero in studio e stavo componendo i primi pezzi, mi veniva in mente il volto dell’artista con il quale avrei voluto collaborare. Allora chiamavo Polo e lui lo contattava. In quel periodo continuavo a viaggiare avanti e indietro da New York: oltreoceano ovviamente non ero conosciuto, ma nonostante ciò ho avuto un’accoglienza strepitosa. Quando facevano sentire ad un artista il mio pezzo, o la mia linea melodica, era uno scambio continuo di complimenti. Hanno lavorato a questo disco con una spontaneità e una passione che in certi posti, come a volte qui in Italia, non trovi”.
Il progetto prende il via da “This feeling”, inciso con Maya Azucena e Krumbsnatcha, segno dell’amore di DJ Jad per il soul “stiloso” americano. L’anima dark emerge nel rapping di Buckshot in “What’s good”, mentre “We got” è interpretata da Psycho Les, membro dei Beatnuts, gli autori di “Watch out now” campionata da Jennifer Lopez in “Jenny from the block”. Il disco è una piccola avventura. Sasha, la voce femminile di “I’m still in love with you” di Sean Paul, vola dalla Giamaica per registrare la sua parte in “Crazy in here”, Shabaam Sahdeeq è da poco uscito di prigione quando incide “Born in the city”, gli Smif-n-Wessun si presentano in studio in venti per dare corpo ai pensieri criminali di “Criminal thoughts”. C’è anche N’Dea Davenport dei Brand New Heavies in “He was he is”. L’italianità viene fuori in vari testi, nelle citazioni della divertita “Bang to da boogie” con Keith Murray e nel pop di “Vesuvius” con C-Rayz Walz, omaggio a Napoli. Jad cuce addosso ai vocalist la musica, un po’ come farebbe un sarto, e difatti durante la lavorazione nasce l’idea di titolare l’album “The tailor”. Il titolo resta nell’aria e sarà usato, in italiano, per il disco successivo del dj “Il sarto”.
Per DJ Jad, “Milano-New York” è un’affermazione di appartenenza importante. “Mi sono stancato della musica ‘fast food’, vale a dire quella che ti ascolti e poi butti via”, dice dopo la pubblicazione. “Non voglio essere presuntuoso, ma sono convinto che questo album possa lasciare un solco nella storia della musica. Me lo sento anche perché nessun artista, nessun dj, nessun produttore italiano è mai riuscito a mettere insieme una compilation come questa”. L’album è anche una lettera d’amore a New York e alle grandi opportunità che offre: “Se in Italia nasci postino morirai postino. In America, ma a New York soprattutto, puoi fare quello che consegna la posta negli uffici di un grattacielo, e il giorno dopo puoi diventare il direttore di tutto il palazzo. Lì ti danno un’opportunità, ma diventi importante solo se ne hai le capacità”