Prima Di Essere Un Uomo
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1. L’Uomo Col Megafono 4:45
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2. Le cose in comune 4:15
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3. L’Y10 Bordeaux 4:34
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4. Prima Di Essere Un Uomo 5:04
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5. La Technostrocca 4:38
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6. Illuso 2:53
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7. Marzo 3039 4:45
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8. Frasi Da Dimenticare 4:45
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9. Domani Mi Sposo 2:51
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10. Si No…non So 3:47
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11. Lieve La Musica 5:28
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12. L’Y10 Bordeaux 4:25
Artista di ottima levatura, musicista fine conoscitore e frequentatore di vari generi – ascolta jazz, classica, hip hop, il funky , il soul – autore di testi interessanti, dalle molte sfumature, giocoliere della parola, alla bisogna ironico, amaro, attento a quello che ci gira intorno , innamorato, malinconico, divertito, Daniele Silvestri si cimenta nel 1995 in “Prima di essere uomo”, che segue l’album di esordio del 1994.
“Prima di essere uomo” è un disco da non perdere, realizzato con perizia, molto amore, cura per il particolare, assai godibile per le belle melodie, gli arrangiamenti che spaziano dal blues all’hip hop, dal funky al jazzy.
Silvestri scrive con attenzione maniacale, le parole sono importanti, perché sono la risposta all’urgenza di raccontare stati d’animo, comunicare idee, inquietudini, entusiasmi, perplessità .
“L’uomo col megafono “ che apre l’opera è il brano col quale il cantautore si presenta a Sanremo , e che conquista il premio Volare per la qualità del testo, racconta di dolore gridato, inascoltato, dell’indifferenza che ci stritola tra i suoi tentacoli e ci lascia sempre più soli e deboli.
Altro singolo di grande successo “Le cose in comune”, agrodolce canzone d’amore, tenera, divertente, autoironica, dall’arrangiamento elegante e morbidamente venato di accenti jazz.
Campionamenti e atmosfere funky per “L’Y 10 bordeaux”, mentre “Prima di essere uomo”, è un blues dal testo denso , recitato da istrione , che ricorda un poco la qualità di Rino Gaetano.
“Marzo 3039” poggia su una base scarna, oscura, e racconta un futuro torbido, spaventoso, fatto di freddo isolamento e di rimpianti.
“Frasi da dimenticare” è una canzone dal gioioso ritmo latino, caratterizzato da una chitarra classica vorticosa e sensuale, calda suggestiva, e dalla fisarmonica suonata dallo stesso Silvestri, ed un testo a contrasto, perchè riflessivo, amaro. Il cantautore parla di frasi che è meglio non ricordare per poter continuare, forse ingannando se stessi. “Non ci tradiamo, perchè non ci conviene o non ci va più”, verità e torti da non dire e da non ricordare. Parole pesanti che l’arrangiamento solare sostiene con leggerezza e consapevolezza complice.
“Lieve la musica” è una ninnananna di drammatica contemporaneità . Bambini strappati alla vita immagini strazianti che si ripetono nel tempo e che non riusciamo a fermare. Il dolore racchiuso in ogni nota , nella voce stentata, nell’atmosfera dolente , racconta l’angoscia del cantautore e di molti di noi.