Resta Vile Maschio, Dove Vai
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1. Resta vile maschio dove vai 4:37
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2. Nel Letto Di Lucia 4:40
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3. Grazie A Dio Grazie A Te 2:34
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4. 4:11
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5. Ahi Maria 5:34
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6. Ma Se C’E’ Dio 2:40
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7. Anche Questo E’ Sud 4:40
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8. 3:00
Ironico, intelligente, narratore surreale, anarchico, irriverente e tagliente, Rino Gaetano, nella sua
breve vita ha fatto in tempo a raccontarci di santi al rogo, di amore e di povertà, di rabbia sociale e
di fratelli figli unici, regalandoci testi di grande spessore civile mascherati a volte da filastrocca o
frasi improbabili da cartoon.Le sue canzoni , dolenti, sarcastiche, giocose, hanno esplorato modi
nuovi per raccontarci storie di sfruttamento, abbandono, ridicole dignità mondane, piaggeria,
solitudine.
Gaetano è un cantautore che ha il raro dono di conquistare pubblico di ogni nuova generazione.
Perché a più di 30 anni dalla sua scomparsa, il suo stile ed i temi affrontati stupiscono per la loro
modernità , la sua denuncia è sempre attuale , la sua irriverenza ben assegnata.
Da quei pesanti anni ’70 non molto è cambiato, e forse manca oggi l’impegno che alcuni artisti
profondevano allora nelle loro creazioni , perchè credevano davvero che una frase potesse
risvegliare un barlume di coscienza, e spesso, dietro l’amarezza delle loro parole, si celava una
fervente speranza e fiducia nell’essere umano.
Rino Gaetano muove i primi passi a Roma, frequenta il Folkstudio, locale fucina di grandi talenti e
forti personalità artistiche. Debutta con “Ingresso Libero” nel 1974, album che passa quasi
inosservato al pubblico, ma che ha invece in nuce molti degli stilemi che caratterizzeranno le sue
produzioni .
Comincia ad affermarsi con il bellissimo “Mio fratello è figlio unico”, per poi prendere
definitivamente quota con “Aida” , nel 1977 e il celeberrimo “Nuntereggae più “, che precede
“Resta vile maschio, dove vai”, pubblicato nel 1979.
La canzone che da’ il titolo a questo album è ballata pop dal tono sarcastico, il testo scritto da
Mogol. Arrangiata in maniera sontuosa, conta su un’orchestrazione di archi, belle sezioni di fiati,
morbida ritmica, piano e chitarre, Tutto fluttua in maniera romantica , soffusa, a contrasto con il
testo che mantiene un tono ironico e pungente, e racconta di un amore a tre in cui è il maschietto
che ci lascia le penne.
… E quando tramonta il sol… una canzone d’amor… E’ l’incipit famosissimo di “Ahi Maria”, brano
dalle sonorità latine, da fiesta messicana , allegra, solare dal testo irriverente e corrosivo,
divertente e paradossale. Trombe mariachi, percussioni, basso e chitarre ballano al ritmo di
immagini forsennate di caimani distratti, fachiri, presentatori e donne in tutù, e tutto un circo
colorato che però non basta al protagonista del brano, che non sa dimenticare la formidabile
Maria.
Da citare, tra le altre, “Anche questo è sud “ , che tocca un tema e spesso rivisitato da Rino
Gaetano, che lasciò presto la sua terra per trasferirsi con la famiglia a Roma. La canzone infatti è
una sfilata di immagini legate ai ricordi d’infanzia del cantautore, cresciuto in Calabria, legato alla
terra nel senso di “madre”, di appartenenza e amore. Il sud delle lampare e dei tramonti, delle
persiane chiuse e di vacche nei campi. Il ritornello è simile ad un canto paesano, una nenia
malinconica , a contrasto con l’arrangiamento pop sostenuto del pezzo.
Di lì a pochi anni, dopo aver inciso “E io ci sto”, Rino Gaetano sarebbe scomparso
prematuramente, lasciando un vuoto colmato soltanto dall’amore del pubblico che continua
incessantemente a rinnovarsi.