Stronger Than Pride
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1. Love Is Stronger Than Pride (Helen Adu, Stuart Matthewman, Andrew Hale) 4:16
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2. Paradise (Helen Adu, Stuart Matthewman, Andrew Hale, Paul Denman) 4:01
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3. Nothing Can Come Between Us (Helen Adu, Stuart Matthewman, Andrew Hale) 4:21
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4. Haunt Me (Helen Adu, Stuart Matthewman) 5:50
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5. Turn My Back On You (Helen Adu, Hale, Stuart Matthewman) 6:07
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6. Keep Looking (Helen Adu, Hale) 5:20
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7. Clean Heart (Helen Adu, Hale, Stuart Matthewman) 3:59
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8. Give it Up (Helen Adu, Hale, Stuart Matthewman) 3:49
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9. I Never Thought I’d See The Day (Helen Adu, Osbourne) 4:12
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10. Siempre Hay Esperanza (Helen Adu, Osbourne, Stuart Matthewman) 5:16
Ancora un disco dalle atmosfere estremamente sofisticate e rarefatte per “Stronger than pride”, terzo album di Sade, gruppo anglosassone capitanato dalla bellissima Sade Adu, cantante e musicista di origine nigeriana.
Nel disco, 10 tracce dall’andamento ritmico sinuoso, ballad sognanti o canzoni up tempo colorate di soul e di funk e cool jazz continuano la strada già battuta dai precedenti “Diamond life” e “Promise”, fatta di eleganza, seduzione , raffinatezza.
La voce di Sade è strumento tra gli strumenti. Calda, languida , fascinosa, guida la band – Stewart Matthewman alla produzione, chitarre e sax, Paul Denman al basso , Andrew Hale alle percussioni – nei meandri sonori di un disco dagli arrangiamenti minimali, dai testi ironici, introspettivi, basati su discorsi d’amore, visti in mille sfumature.
“Love is Stronger than pride”racconta quali umiliazioni ci si può autoinfliggere in un rapporto d’amore, “Paradise” ipnotizza con un modo orientaleggiante, cullato dalla vocalità aristocratica di Sade, “Nothing can come between us” mescola ritmiche funkeggianti al calore dei cori maschili che avvolgono il brano, caratterizzato dal dialogo di basso e chitarra.
“Turn my back on you” conta su suoni ritmici fortemente legati agli anni ’80 , mentre “Keep looking “ è caratterizzata dal suono acustico della chitarra di Matthewman che accompagna la quieta, morbida performance della vocalist.
Ancora discorsi d’amore e di introspezione per “Clean Heart” dalla bella linea melodica impreziosita dai fiati di Matthewman, sospesa “I never though I’d se the day”, sostenuta e arricchita da fiati “Give it up”.
Chiude l’album, a sorpresa un brano strumentale, “Siempre hay esperanza”, caldo latin jazz esotico .