The Best Of Sade
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1. Your Love Is King 3:39
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2. Hang On To Your Love 4:29
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3. Smooth Operator 4:16
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4. Jezebel 5:28
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5. The Sweetest Taboo 4:36
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6. Is It a Crime 6:20
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7. Never As Good As The First Time 3:58
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8. Love Is Stronger Than Pride 4:16
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9. Paradise 3:36
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10. Nothing Can Come Between Us 3:52
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11. No Ordinary Love 7:20
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12. Like A Tattoo 3:37
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13. Kiss Of Life 4:10
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14. Please Send Me Someone To Love 3:40
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15. Cherish the Day 6:17
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16. Pearls 4:33
Sei album di grande successo, 50 milioni di dischi venduti nel mondo, singoli al numero uno in ogni parte del globo, il titolo di Officer of the Order of the British Empire. E pensare che Sade Adu aveva iniziato a cantare senza grande convinzione, unendosi a un gruppo chiamato Pride con l’idea di venire sostituita prima o poi da una “vera cantante”. La vera cantante era lei e il mondo scoprì immediatamente il fascino del suo stile elegante e soft. E così dai Pride nacquero gli Sade, che fin dal nome annunciavano la centralità della vocalist. La loro musica rispecchiava la natura interrazziale dell’Inghilterra anni ’80. La stessa Sade era figlia di un nigeriano e di un’inglese, era nata a Ibadan e si era trasferita con la famiglia nel Regno Unito quando aveva 4 anni. L’amore del gruppo per il soul e il R&B americani, e per il lato più soft della fusion, aveva una lunga serie di precedenti nel Regno Unito, ma Sade sapeva trasformare questa passione in uno stile singolare, una miscela sofisticata che nel giro di pochi anni sarebbe diventata sinonimo di buon gusto, seduzione ed eleganza.
È una storia raccontata benissimo dall’antologia del 1994 “The Best of Sade”, a partire dai primi, memorabili successi. Scritta ai tempi dei Pride, “Smooth operator” è il ritratto di un playboy da jet set, seducente ma dal “cuore di ghiaccio”. È la canzone che ha permesso al gruppo di sfondare negli Stati Uniti e resta il suo successo più clamoroso a livello internazionale. Nel Regno Unito va meglio il primo 45 giri della formazione, “Your love is king”. È il racconto di un amore totalizzante e travolgente (“Touching the very part of me / It’s making my soul sing / I’m crying out for more”), ma è raccontato con la coolness tipica della cantante anglo-nigeriana. Le due canzoni sono contenute in “Diamond life”, l’album di debutto che nel 1984 ridefinisce il concetto di easy listening per gli anni ’80.
Quando, nel tardo 1985, esce il secondo album “Promise”, Sade è già una stella da sei milioni di copie vendute, il che fa di lei una delle cantanti inglesi femminili di maggior successo del decennio. Il nuovo 33 giri arriva agilmente in cima alle classifiche britanniche e americane sull’onda del singolo “The sweetest taboo”. Il testo contiene l’espressione “quiet storm”, che non è solo un modo per fotografare uno stato emotivo. Racconta alla perfezione la musica del gruppo e si richiama all’omonimo format radiofonico americano, miscela di R&B, fusion e pop. In una scena musicale affollata, la cantante è ormai diventata icona di eleganza irraggiungibile e quasi regale.
“Love is stronger than pride” è il singolo guida del terzo album “Stronger than pride”, altro successo globale, primo in classifica anche in Italia. La prima parte della storia del gruppo si chiude con “Love deluxe” del 1992, lanciato dal singolo “No ordinary love” (Sade tornerà sulle scene solo nell’anno 2000 con “Lovers rock” cui seguirà nel 2010 “Soldier of love”). La prima parte della carriera della cantante e del suogruppo viene riassunta nel 1994 in “The best of Sade” composto dai grandi singoli e da tracce tratte dai primi quattro album, più la cover di “Please send me someone to love” di Percy Mayfield già inclusa nella colonna sonora del film “Philadelphia”, diretto da Jonathan Demme e interpretato da Tom Hanks. In Italia, l’antologia arriva al numero 5 in classifica, ottiene un disco di platino, finisce fra i primi 20 più venduti nell’anno. Quando esce “The best of Sade” sono passati esattamente dieci anni dal debutto di Sade e la sua musica è già diventata un piccolo classico.