Riscoprire Anastacia
Forza, stile, grinta, coraggio e femminilità , ecco alcuni degli aggettivi che potrebbero aiutare a definire Anastacia, una bionda combattente di appena un metro e 60, dalla voce nera, profonda,
calda e potente , che ha conquistato il mondo più e più volte grazie alle sue canzoni. Anastacia scrive, compone, suona e produce, e vive il suo tempo mordendo l’aria , conquistando spazio e seguaci.
Proviene da Chicago questa artista che si muove agevolmente tra il rock, il blues, la dance ed il pop con furia leonina e grande determinazione, con sentimento e sensibilità vertiginosi, e conia il termine “sprock” a significare una commistione tra soul pop e rock che non preclude nessuno stile e la lascia libera di sperimentare regalare al pubblico sorprendenti performances.
Dopo un inizio di carriera come corista e ballerina, Anastacia inizia il difficile cammino nell’ambiente musicale come solista.
Canta a feste, matrimoni, partecipa a party importanti, fa qualche piccola apparizione televisiva, e viene notata, tra gli altri, da Elton John, che poi diventerà amico e mentore.
Finalmente ottiene un contratto discografico, e nel 2000 pubblica il suo primo lavoro.
Quando le radio trasmettono “I’m outta love”, primo singolo tratto dall’album di esordio “Not that kind”, è subito chiaro che si è di fronte ad un nuovo, interessante fenomeno musicale.
O meglio, una novità che richiama alla mente voci di gran lusso, voci imponenti, come quella di Tina Turner. Una voce nera, si direbbe, ed ecco invece questa esile bionda che si presenta con gli
occhiali da vista, a sottolineare una sensualità ed una femminilità non stereotipata e classificata. Il disco ottiene un grandissimo successo in tutto il mondo e molte delle tracce ottengono un forte
AirPlay in radio e ottimi riconoscimenti dalla critica del settore. “Not that kind” è un disco variegato, che scivola da sontuose ballad d’amore, di taglio classico ( “Who’s gonna stop the rain”) a pezzi energici, di sapore funk o pop dance.
Prodotto tra gli altri da Sam Watters, che ha lavorato anche con Withney Houston e Leona Lewis,e Louis Biancanello, vincitore di ben 2 Grammy Awards come “Migliore autore nell’ambito R&B”, il disco apre in bellezza con l’infocata “Not that kind “ . Atmosfere funky anni ’70, il groove del basso in primo piano, le chitarre ritmiche , l’uso del pedale wa wa, i cori frementi , così black in piena
regola, confezionano una base che Anastacia impreziosisce con la sua voce densa e avvolgente.
“I’m outta love “ è il brano più famoso, la cassa in quattro scandisce il ritmo dance/disco, le tastiere vintage, tutto contribuisce a comunicare forza, fermento, calore, e la performance vocale della newyorkese è stata avvicinata a quelle di Aretha Franklin dalla critica statunitense.
A questo ottimo esordio si aggiunge il maggior successo di “Freak of nature” ,album prodotto dallo stesso team vincente del lavoro precedente.
Pubblicato a un anno da “Not that kind”, nel 2001, ill disco contiene due singoli che salgono ai vertici delle classifiche in tutto il mondo. Il primo è “Paid my dues” , brano potente, energico, in bilico tra sonorità soul e anima rock, che conta su una ritmica serrata, un’atmosfera sensuale cori in stile r’n’b. Su tutto l’interpretazione stupefacente di Anastacia, che canta e si inerpica su note
inarrivabili con grinta e cuore .
Il secondo invece, “One day in your life”, è caratterizzata da una ritmica disco anni ’70 , le atmosfere sono epiche, godibili, e trascinano l’ascoltatore ad alzarsi e gettarsi nelle danze.
“Freak of nature” è una conferma e una consacrazione, il disco vende più di 16 milioni di copie in tutto il mondo.
Di qui un pienone di attività, esibizioni, duetti, (Celine Dion, Cher ), l’inno dei Mondiali di calcio Corea 2002 (il brano Boom), pubblicità televisive (Dr Pepper, bevanda molto diffusa negli States), e poi riconoscimenti e premi di alto livello.
Questo vortice si interrompe nel 2003, mentre la cantante sta preparando il suo tour mondiale. Durante un normale controllo, Anastacia scopre di avere un tumore maligno al seno.
La notizia viene divulgata a suo dispetto, e fa il giro del mondo. Questa terribile scoperta non le impedisce di terminare la registrazione della colonna sonora del film “Chicago”, con Richard Gere
e Catherine Z. Jones.
Poi arriva un momento di ritiro, in cui l’artista si sottopone alle cure dovute. Nel 2004 viene pubblicato l’album “Anastacia”. Prodotto da un nuovo team che conta autori e produttori del calibro di Dave Stewart (Eurythmics ), Dallas Austin (Madonna, Gwen Stefani, Santana) e Glen Ballard, amico e confidente, autore, talent scout, manager di grande pregio, “Anastacia” porta al suo interno tracce del dolore lasciato dall’esperienza appena passata: “Sick and tired” sembra riflettere questa atmosfera di oscura tensione, trasformandola però in una produzione r’n’b dal passo introspettivo e sempre graffiante, energico.
Un arrangiamento scarno e delicato sostiene la dolcissima “Heavy on my heart”, in cui Anastacia tratta della pena e del dolore provato durante la malattia. Il finale esplode, liberatorio, come a
volersi sciogliere dai lacci della paura che ci legano e ci rendono prigionieri di noi stessi.
Il singolo che annuncia l’album è” Left Outside Alone”, un altro successo stellare , che mescola chitarre distorte alla ritmica dance , la melodia malinconica alla grinta di Anastacia, in gran forma.
Alla pubblicazione segue dal settembre 2004 il “Live at least tour”, che dura quasi un anno e che ha un enorme successo in tutto il mondo: la leonessa è tornata ed ha stravinto. È del 2005 il primo “Greatest Hits” che Anastacia può già permettersi, a pochi anni dal debutto.Al suo interno, il singolo inedito “Pieces Of A Dream” , che ha un andamento più serrato ma ancora atmosfere dolenti, pensose, sottolineate dalle note gridate al cielo dalla sua bella vocalità , e il duetto “I Belong To You “. Grandissimo successo in Europa per questa romantica ballata d’amore che Anastacia condivide con Eros Ramazzotti. Le voci dei due interpreti si accompagnano a meraviglia in una canzone che è oramai un evergreen.
Da citare sempre in questo album “ Everything Burns” ,colonna sonora del film de “I fantastici 4” . È forte la presenza di Ben Moody, già chitarrista degli Evanescence e produttore del brano, che
aggiunge linfa e grinta alla portentosa performance della cantante statunitense. Tra lanci linee di moda e di cosmesi che la vedono imprenditrice e il matrimonio( con il bodyguard Wayne Newton), l’artista statunitense rientra in studio per l’album “Heavy rotation, pubblicato nel 2008,, che la vede collaborare tra gli altri con Ne-Yo e Rodney Jerkins, alias Darkchild, e che preclude ad un altro grande tour mondiale. Nel 2012 è tempo di un’altra sfida esaltante: Anastacia sceglie di reinterpretare i successi rock che ha più amato , successi che sono stati interpretati esclusivamente da star maschili particolarmente “cazzute” , come Foo Fighters, Led Zeppelin, Ac/Dc , Bon Jovi e molti altri . Nasce così “It’s a man world”, titolo che richiama una altro grande uomo , James Brown. Il disco, pubblicato nel 2012, è una scommessa brillantemente vinta, la forza ed il fuoco appassionato che sono uno stile a della cantante si adattano perfettamente ai brani inseriti nel disco.
Nel 2013, mentre è in studio di registrazione con l’amico e produttore Glen Ballard, Anastacia riceve una telefonata: da uno screening di routine, è apparso di nuovo il tumore al seno.
La cantante è costretta ad annullare il tour europeo in programmazione per una nuova sessione di cure pesantissime.
Anche questa volta l’artista vince la dura battaglia, e si sottopone ad una mastectomia per scongiurare possibili focolai futuri.
Il giusto titolo per l’album del rientro, nel 2015, è “Resurrection”, che prelude al “Resurrection Tour”. Ha molto da dire e da cantare, questa tigre dello “sprock”, e comincia con il singolo” Stupid
Little Things”. È oramai uno stile personalissimo quello che esprime l’album dal quale è tratta questa canzone , che è un inno alla vita, forte, aggressivo, solare.
L’album ha un immenso successo, e contiene una particolarità, “Left outside alone”pt.2, ovvero la stessa canzone dell’album “Anastacia” del 2004 ma in una versione nuova.
Infatti la versione originale del brano venne scritta e interpretata proprio nel momento della prima apparizione della malattia. L’artista era confusa e spaventata, ma ora vuole darsi una nuova
opportunità, come a dire, una nuova prospettiva, dieci anni dopo dalla prima diagnosi, anni che l’hanno resa più forte e lucente.
È del 2015 ULTIMATE COLLECTION! con cui la musicista, autrice newyorkese, con un ricchissimo album che contiene il meglio della sua produzione, più “Army of me” e “Take this chance”, due
bellissimi inediti che fanno da ottima compagnia agli altri brani, hit mondiali.
Il primo “Army of me”, cover del brano di Christina Aguilera, è pressante, dolente, gli archi martellano e commentano le belle armonie ad ampio respiro , “Take This chance” è uno sguardo verso il futuro, la canzone scivola su note che sanno di speranza e nuovo inizio, rinascita. Insomma, una nuova possibilità di fare cose nuove, di vivere la vita in ogni suo nuovo giorno.