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Bark at the moon – La recensione

20 Sep 2015

BARK AT THE MOON

LA RECESNIONE DELL’ALBUM DI OZZY OSBOURNE

 

Terzo album solista per l’ugola storica dei Black Sabbath, che si trova a dover rimpiazzare il mitico chitarrista Randy Rhoads, scomparso tragicamente in un incidente aereo e capace di lasciare un’impronta indelebile sui primi 2 album.

Ma Ozzy ha la fama di essere uno che di chitarristi se ne intende, difatti scrittura l’ottimo Jake E. Lee (proveniente dai Ratt e in seguito fondatore dei Badlands), bravissimo a raccoglierne la pesantissima eredità e ad andare oltre, evolvendo intelligentemente verso un suono ancor più aggressivo, ma allo stesso tempo ancor più melodico.

L’album vede inoltre la presenza inedita di sintetizzatori e tastiere (parecchio in voga in quegli anni), suonate dall’ottimo Don Airey (Rainbow, Gary Moore).

Gli altri musicisti che orbitano intorno a Ozzy sono il turnistaTommy Aldridge (Black Oak Arkansas, Pat Travers Band, Gary More, Whitesnake) alla batteria e Bob Daisley al basso (che co-produce l’album insieme ad Ozzy stesso).

La prima traccia è il brano che da il titolo all’album e che è anche il primo singolo estratto, per il quale Ozzy si trova a girare un video per la prima volta nella sua carriera solista. La canzone narra di una sorta di lupo mannaro che prima terrorizza una città, quindi viene abbattuto ed in seguito risorge vendicandosi e portandovi ancora più terrore.

L’altro singolo estratto è la traccia 6 (So Tired) una ballad con tanto di orchestra di accompagnamento e un gran solo di Lee.

Tra le tracce degne di nota, la seconda (You’re No Different), un’altra ballad con tastiere e chitarra in evidenza; corposi i riff di “Now You See It, (Now You Don’t)” (terza traccia) e di “Rock’n’ Roll Rebel” (quarta traccia), con buone prove di squadra nobilitate da ottimi soli.

Ma l’episodio dell’album che racchiude tutte le prerogative dello stile di Ozzy concentrate in un unico brano è “Centre Of Eternity” (traccia 5), con l’intro di campane, a seguire il coro simil-gregoriano e infine l’organo a canne, prima che parta la band al completo col solito Lee che sciorina sia un riff che un solo di qualità.

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